29.12.11

2011: Smother

Potrebbe, erroneamente, essere considerato il loro disco della maturità se non fosse che i precedenti erano uno sguardo limpido e genuino che risaltava nel mare del recente revival-wave inglese, cosa che Smother consolida completamente buttando su quello sguardo una ombrosità diversa dai bagordi ritmici del passato. I contrasti di colore e le moventi figure presenti nelle radure selvagge e negli scampoli profondi della foresta, si diradano al calar della notte; è il conforto del letargo diventa una irrefrenabile esigenza per le bestie antiche, e con loro tutte le creature che hanno ribollito di piacere con la loro compagnia.
Niente viene lasciato cadere e rotolare nelle piege di un breve ma malinconico passato, i Wild Beasts in silenzio si sono levigati in questi anni una loro personalità in un habitat dove sembra non esserci più vegetazione e rinnovamento, ricerca posta però sull' adempimento delle proprie esigenze e non per risplendere a tutti i costi alla luce di un nuovo mattino.

25.12.11

Natale con Jesu


Staccate la radio, buttate via le canzonette di Natale e provate con questo singolo. Se non altro Jesu c'ha provato l'anno scorso, pubblicando la canzone a Gennaio, ma ci ha provato. Destrutturare il Natale e i suoi stereotipi tanto cari a molte persone e molte economie è come divertirsi a staccare la testa alle bambole: non serve a niente, però ci sentiamo in grado di pensare a qualcosa di diverso nonostante tutte le seghe, mentali e non, che ci spalmano addosso con tanta cura.

21.12.11

Prossima fermata: Cosmo

Il soffito comincia a scricchiolare, la polvere si ammassa agli angoli, le tegole stanno cadendo, i più navigati cominciano a capire che qualcuno sta traslocando. Le compagnie di produzione hardware sono già con gli occhi rivolti alla progettazione delle proprie console, non sto parlando delle scartoffie che già da anni possono girare, ma proprio dei rispettivi laboratori già a lavoro da chissà quanto.

14.11.11

Quando ti senti trascinato nell'oblio

Una brutta bestia da pelare, Dark Souls, un modo di giocare calcolato, sempre attento ad ogni movimento, passo, suono. Ci lasciamo alle spalle il Borgo, ambiente medievale cristallizato nel tempo, dalle mura solo urla disperate di anime, non morti che riprendono a muoversi e demoni che custodiscono questo angolo sperduto dal mondo. Un drago a guardia dell'entrata ci ricorda molte storie fantastiche lette in passato. Il borgo è quasi una seconda casa, conosco le vie, so come e dove colpire, so chi lo abita e loro sanno chi gli ha sconfitti. Nella zona sono rimasti solo i pesci piccoli, è il momento di entrare nelle Profondità.

2.11.11

Long Playing - A Creature, I Don't Know


Bene, qui non si tratta di elogiare uno dei talenti più enormi e non ancora espressi del tutto del panorama folk inglese e in generale di tutta la musica Uk, bensì ridare fiato alla crescita artistica, avere quella quieta pazienza verso chi non ha ancora raggiunto la piena consapevolezza dei propri mezzi e prova ad arrivarci inanellando dischi come se fossero mattoni, scalini.
Sostanzialmente ascoltare Laura Marling non equivale ad avere tra le orecchie l'ultimo nome di grido iperpromosso da ogni web-zine del globo (quelli che poi dimenticheranno quel nome entro 3-4 anni), ma assistere a questa costruzione di donna adulta con in mano una chitarra, iniziare ad osservarla con sguardo e devozione paterna.

A Creature, I Don't Know è la terza tappa di questa ragazza inglese proveniente dalla marittima e meridionale Hampshire, tappa che riserva una altitudine da grande cantautrice folk, dove conferma il cambio di rotta del precedente I Speak Beacuse I Can ai danni del puro folk-pop del disco d'esordio Alas, I Cannot Swim; tutti titoli molto emblematici, non so quanto volutamente, ma ad ognuno di questi corrisponde una verità.

Una creatura che conosce solo la sua incomprensibilità: bianca e impalpabile in I Was Just a Card, fragile e pallida in Rest in the Bed e Night After Night. Don't Ask me Why, niente risposte che sfociano tutte d'un fiato nell' implosione irrascibile e sporca di The Beast.
Tutto il disco, tranne l'irresistibile dialogo jazzato di The Muse, vive di una sorta di stabile emicrania, di contemplazione per ciò che inadeguatamente ci si ritrova ad essere davanti ai familiari, al proprio compagno e al proprio specchio, una assenza d'identità lontana da quelle donne che si trova a fissare con devozione (Salinas).
Dopo le dolci e innevate solitudini di I Speak Because I Can, la Marling trova il coraggio di mettere a nudo ogni pensiero che la corrode, fino a disfarsene sul calare di Sophia, nome dato a una ipotetica controfigura femminile dai caratteri cristiani ispirata da una novella di Robertson Davies, nome che riecheggia anche in The Beast, tutti e due i brani più ambiziosi del disco.
A spiccare c'è inoltre una particolare cura per gli arrangiamenti, dove banjo, violini, chitarra, e batteria spiccano senza mai scavalcare le intenzioni dei singoli brani.

L'arte della Marling per adesso ha il retrogusto acerbo della sua età (22 anni), funzionale però ad essere il contraltare sonoro delle autunnali giornate di una Rory Gilmore, di una qualsiasi coetanea che si sfida ogni giorno ad essere veramente una donna senza cedere alle moderne e maschiliste trappole che rendono quel ruolo una pura e calcolata artificialità. I dischi della Marling come unità di misura intima ed invisibile per misurare lo spazio degno di ogni personale mattone, per ogni scalino; ed infine arrivare a quel momento fatidico dove l'ormai donna osserverà, sempre insieme a quei dischi, le scelte fatte in questo attuale presente dove domina una fiera e pura incompletezza.
Uno dei tesori nasccosti più luminosi della musica inglese, se casomai non si fosse ancora capito.



Sito Ufficiale
Laura Marling Fan Site

24.10.11

2012 IGF - Licorice Theif [008]

Licorice Theif di Amon26
Platform strano: controlliamo un uomo stilizzato, uno stickman, all’interno di livello composti da pochi muri, uno sfondo a scorrimento che mostra disegni assai infantili e confusionari e il nostro obiettivo è catturare tutti le liquirizie rosse. I personaggi di questo gioco, però, sono mossi da spasmi, il protagonista scivola, a seconda della spinta provocata, sulle piattaforme e salta provocando spasmi su tutto il corpo. Anche i poliziotti hanno spasmi continui, se ci toccano perdiamo tutto il bottino e ricominciamo il livello da capo, se invece noi raccogliamo tutte le liquirizie si passa al livello successivo. La presenza di questi spasmi, però, sono un problema per noi, rendendo la sfida più difficile, appassionante ed imprevedibile. Facendo una breve ricerca su internet, la figura dello spasmo può essere ricondotta alla tossicità della radice della liquirizia, in grado di provocare edemi o ipertensione dopo un’eccessiva assunzione. Questa però è una mia deduzione, non ho trovato la spiegazione dell’autore. Questo per dirvi che si tratta di un gioco assai interessante e consigliato.

2012 IGF - Netpack [007]

Netpack di Jamey DeOrio
Un Pacman RPG, sviluppato con grafica ASCII minimale, dove noi impersoniamo una “@” gialla che mangia pallini bianchi e cerchietti bianchi. Siamo rincorsi da lettere dell’alfabeto di vario colore, maiuscole quando ci vogliono attaccare, minuscole e blu quando mangiano i cerchietti corrispondenti e possiamo a nostra volta mangiarli in un breve periodo di tempo. Siamo dotati di vita, punti esperienza ed inventario per bere Appletini o utilizzare altri oggetti. Idea originale da applicare al re dei giochi arcade, ancora abbastanza embrionale lo sviluppo.

2012 IGF - MOTORCYCLE COCK [006]

MOTORCYCLE COCK di Glen Forrester
Che dire, il più strano dei titolo provati fino ad ora: l’avventura parla di un motociclista con un grosso….beh….arnese, per conto di un villaggio comincia a ripulire l’area dai mostri con fare…”penetrante”. Un gioco singolare, giudicabile fin da subito malissimo visto il collage fanciullesco di sprite di vario genere, che dona un aspetto assolutamente naif all’opera. Per di più i comandi si limitano al salto e l’attacco viene fatto se lo sprite dell’arnese si sovrappone con quello dei mostri, se invece i mostri toccano il motociclista, la barra della vita comincia a scendere. E’ un RPG molto rudimentale, con livelli, esperienza, soldi da spendere al supermarket o per aggiudicarsi dei lavori?! Anche se molti potrebbero pensare male, mi è parso un titolo divertente da giocare, almeno per avere la soddisfazione di aver ucciso pinguini in una caverna a colpi di verga.

22.10.11

2012 IGF - Bungee Bungee Bungee [005]

Bungee Bungee Bungee di Alan Hazelden
All'inizio ero titubante, l'interfaccia molto primitiva e spartana mi aveva portato a pensare ad un altro esperimento malriuscito, invece avevo completamente torto. Come recita il titolo, il gioco prende l'idea del Bungee Jumping e la applica ad un puzzle game, ovvero il gioco inizia con due quadrati di colore diverso contrassegnati uno con la lettera Z e l'altro con la lettera M. Il gioco ci intima a tenere premuto uno o l'altro tasto della tastiera, una volta fatto uno dei due quadrati salterà come se facesse Bungee Jumping e la pressione del tasto serve per simulare lo sforzo dell'altro quadrato a mantenere salda la presa per non far cadere l'amico. Però tutte le piattaforme dello schema dopo un certo periodo di tempo spariscono, quindi con le giuste tempistiche, dobbiamo premere e tenere premuto al momento giusto il tasto del quadrato che si trova penzoloni che acchiappare un altra piattaforma e far scendere il quadrato che ci stava tenendo. Ancora dobbiamo ripetere queste azioni fino a quando non riusciremo più ad agganciarci alle piattaforme. Il gioco tiene conto della velocità percorsa e del metraggio che abbiamo fatto in questo modo, per appuntarsi i propri record. Gioco semplice, ma efficace, un passatempo delizioso e una possibile applicazione in vari contesti.

2012 IGF - Problemi Tecnici [003] [004]

Kong & Play di Andrew Gray
Beh, che dire, dal titolo mi aspettavo qualche riferimento al famoso Donkey Kong ed invece si tratta proprio del primo gioco di Mario e Donkey Kong, dove ancora il protagonista non era identificato con il suo nome, ma già doveva salvare la Principessa dalle mani di Donkey Kong, scalando una serie di piattaforme, ostacolato dai barili di legno che il gorilla lanciava. In questo gioco si rende tutto in versione Black metropolitana, con un atleta nero come protagonista, uno scimmione peloso anch'esso nero ed una cheerleader, anch'essa nera, che tifa per le nostra impresa. Al posto dei barili ci sono pizza e hamburger e al posto delle scale, non si capisce come mai, sono stati scelti dei bastoncini di zucchero. A sfondo di questo prodotto da bassifondi, la silhouette di una città metropolitana, probabilmente New York. Cosa è che non va in questo gioco? Tante, tante cose, sopratutto il fatto che sia ad uno stadio assai prematuro, dove il personaggio è in grado di uscire dalle piattaforme quando e come vuole. Il resto non migliora: il salto è assai impreciso, si trova difficoltà a passare da una piattaforma e l'altra, senza nessun punteggio e senza apparenti obiettivi da raggiungere, appare come un ammasso di righe di codice colorate da qualche sprite.

Write di anne laplantine
Più che un gioco, un applicazione dove possiamo scrivere una lettera ad una persona, produrne uno screenshot e inviarla. Prima di tutto ci sorge spontanea la domanda: perchè devo usare un programma, quando potrei scriverla senza di essa? La domanda non troverà risposta perchè dopo vari tentativi non sono riuscito neanche a far funzionare il programma stesso.

20.10.11

2012 IGF - All The Better To See You [002]

All The Better To See You di Bento Smile
Sinteticamente, è un gioco che decontestualizza la favola di Cappuccetto Rosso, inserendo la bambina ed il Lupo in una realtà molto prossima alla nostra, dove Cappuccetto Rosso è in grado di parlare con il Lupo, stanco di lavorare e infastidito dagli altri esemplari della sua specie, dove il cammino dalla propria casa alla casa della nonna è costellato da pensieri riguardo alla bellezza della natura, riguardo l’ambiente, riguardo la stagionalità. La mancanza della nonna non pare pesare a Cappuccetto Rosso, a volte viene citata dal Lupo, ma sempre si cerca di evitare l’argomento, concentrandosi sempre sul lavoro. Gioco strano, niente di eccezionale sotto il punto di vista ludico, carino per ciò che cerca di offrire, difficile da valutare con una sola partita.

Ha inizio la gara! 2012 IGF - ABOVE v. BELOW [001]

L’Indipendent Gaming Festival è una delle competizioni internazionali più conosciute per ciò che riguarda il panorama del videogioco indipendente. Quest’anno, per l’edizione 2012, è stata ideata la 2012 IGF Pirate Kart ovvero una compilation con TUTTI i giochi partecipanti al concorso. Sulla pagina dedicata possiamo scaricare, per ora, la versione Torrent che conterrà un file compresso contenente tutti gli eseguibili di tutti i giochi ed un eseguibile centrale dove si potranno scegliere i giochi e filtrarli per titolo o autore; infine è possibile far partire un gioco a caso tra la lista.
Proprio dall’ultima voce al sottoscritto è saltato in mente di provare, ogni giorno, alcuni giochi presenti in lista, per pubblicizzarli omogeneamente e per spendere qualche riga su qualche perla nascosta. Iniziamo quindi questa piccola rubrica dedicata al festival con i primi giochi apparsi casualmente:

ABOVE v. BELOW di Leon Arnott
Un arcade dove il giocatore compete contro la CPU ad arrivare per primo al punteggio di 15. Le meccaniche di gioco vengono tutte raccolte da famosi arcade game come Pong, Space Invaders, Arkanoid ed altro. Si inizia sempre con Pong, poi ad intervalli più o meno regolari, il gioco casualmente cambia gli oggetti sia alla CPU che al Giocatore, quindi, per essere più chiaro possibile, durante una partita di Pong, il gioco fa apparire per un piccolo lasso di tempo una schermata grigia che indica il cambio di canale e vi ritrovate con la navicella di Space Invaders intenta a sparare ai blocchi di Arkanoid ed evitare la pallina, poi cambia ancora e magari abbiamo la barra di Arkanoid contro gli alieni di Space Invaders e così via fino a raggiungere il punteggio di 15. Gioco molto semplice, dallo spirito maligno, cerca di complicare sempre di più la nostra situazione per favorire la CPU. Il gioco può essere giocato scegliendo, ad esempio, di giocare solo con la meccanica di Pong o Arkanoid o altro.

18.10.11

Accendete i motori, lo spazio ci attende

Ancora Martin Galway? Ancora Martin signori, in questo periodo va forte su questi lidi, la sua scoperta non è stata troppo recente, ma le varie traccie provenienti dai videogiochi per Commodore si. Quindi proponiamo oggi un gioco che, ancora, non conosco, mai ho giocato, nè visto un singolo screenshot, ma la musica è forte, lunga, in grado di trasportarci con il proprio ritmo all'interno del nostro immaginario e pensare a come possa essere il gioco. Chiaramente per tutti coloro che conoscono, anche per straforo, il gioco tutto questo non conta, o quasi, però per chi ignora l'esistenza di Parallax, la sola traccia riesce a portare lontano con la mente se solo si vuole. Eccoci quindi a presentare la traccia più lunga che per ora ho trovato di questo compositore e, dire, una delle più lunghe di quel periodo secondo me (anni '80 - inizio '90).

16.10.11

Summer Mix 2011

Con diverse cose che magari...chissà, riprenderò in mano verso fine anno, e altre cose, più radiofoniche, escluse, senza scherzi ma la stagione radiofonica estiva di quest'anno è stata degna, quasi miracolosa tra Fitz & the Tantrums, Foster the People e Aloe Blacc che però ci sta tormentando da inizio anno, e non accenna a crollare.

Comunque, se avete voglia, buon ascolto.

11.10.11

Canzone della settimana - Four Walls

Massive Attack Vs Burial.
Questi due nomi dicono già tutto anche in termini sonori: Non si smentisce niente, il maestro e l'allievo, non c'è davvero niente da dire...anzi no! Hope Sandoval.



La voce della Sandoval è l'unico salvagente in questa perdizione grigia e nebbiosa, su cui si riflettono frammenti esoterici, echi trascendentali e una inafferrabilità eterna, mentre le delimitazioni accennate nel titolo provocano solo lunghi brividi.

Four Walls/Paradise Circus è un 12 giri, esaurito e distribuito dalla Inhale Gold e la Vinyl Factory, contenente due remix realizzati da Burial per due brani dei Massive Attack, di cui il leader, Robert Del Naja ha curato pure la copertina. Four Walls è una traccia inedita e mai pubblicata dal gruppo di Bristol, quindi oggettivamente parliamo di una versione differente dall' originale, in altri termini, più o meno temporanei, si parla di un vero inedito dove l'enfaint prodige della Dubstep inizia a dialogare con i fratelli maggiori, una occasione da tramandare e ricordare, che si replicherà a breve quando sarà ormai nota la seconda traccia, la ben conosciuta Paradise Circus. Niente paura, Hope Sandoval sarà ancora lì a tendervi una mano.

Massive Attack blog
Dettagli

Losing Today



Un campionario lucido dei peggior vizi indie-stream di quest'ultimo decennio, una occasione per prendere atto di ciò che davvero non è più sopportabile, annotarlo e proseguire dritto con maggior consapevolezza e decisione.
Per chi invece non sa nemmeno dire se ci siano dei riferimenti basilari in molta musica indipendente odierma, o non sa se M83 prima era alfiere di una rinascita Shoegaze sopra il lungo tappeto dell'elettronica, qua può trovare uno dei dischi più importanti dell'anno.

Hurry Up, We're Dreaming
Soundcloud parte: 1 e 2

Arkanoid, quante volte ci siamo incontrati

Ritornando a parlare di giochi clone, Arkanoid è uno dei giochi più clonati sulla faccia della terra (almeno dal mio punto di vista). Appena vedo un gioco composto da una barra, una pallina e dei mattoncini in alto mi torna in mente subito Arkanoid, quella è la meccanica che lo ha reso famoso, molto famoso come per Pac-Man, Puzzle Bobble, altri giochi che di una semplice idea sono riusciti a farne un marchio indelebile. Arkanoid uscì su molte piattaforme, anche su C64, dove erano presenti all'epoca (sempre anni '80) molti smanettoni. Si ritorna a parlare di Martin Galway, si perchè non avendo mai provato questa versione, non pensavo che anche per il porting di questo gioco avrei trovato una "OST" (tra enormi virgolette) curata da questo compositore. Inoltre possiamo contestualizzare anche il termine "smanettoni": ho trovato scritto che per la traccia che troverete a fine articolo, fù utilizzato dagli sviluppatori un hack per permettere di includere i suoni di una ipotetica batteria, un hack in buonafede, ma anche un hack "legalizzato", uno dei primi sicuramente. Non ci resta altro che ascoltarci la traccia, pensando anche alle miriade di volte che abbiamo giocato ad Arkanoid a volume muto, perchè per il mio punto di vista certi giochi funzionano meglio così, che con ossessive traccie in loop piatte come una tavola.

Rambo è invecchiato, qualcosa invece no

La serie che assieme a Rocky è trasudata dai pori di milioni e milioni di persone, la serie che ha aiutato anche un attorino come Sylvester Stallone ad entrare nell'immaginario comune con questi due personaggi. Gli anni '80 sono passati da circa 30 anni, qualcuno non ci vuole credere ed io sono pronto a ribadirlo: quegli anni sono passati, molti di noi sono cresciuti, hanno allevato le proprie rughe, ha concepito figli o semplicemente ci hanno lasciato.
Rambo: First Blood Part II uscito per il Commodore 64 nel lontano 1986 doveva essere l'ennesimo gioco su licenza da parte di Ocean.

9.10.11

S.T.A.L.K.E.R. 2 e la spinosa questione dei DRM

Stalker 2, primo vero sequel di un gioco che rispolverò il genere FPS donandogli uno spessore ruolistico proveniente dal panorama dei WRPG. Gli sviluppatori sono ritornati a parlare del gioco e del rapporto che avrà con i giocatori: il gioco abbraccerà a piene mani la politica perseguita da Ubisoft nella protezione contro la pirateria.

8.10.11

(Not?) Enough Summer


Forse troppo, forse mai abbastanza, ma si è intrattenuta molto, grazie.







James Blake e Bon Iver duettano in Fall Creek Boys Choir scatenando un contraddittorio vocale che non porta da nessuna parte, mentre mi immagino il giovane James da solo in uno scantinato di un locale o nel suo appartamento a cantare il resto di questo Ep, con il gelo proveniente dai vicoli metropolitani che congela, irrigidisce le sue note come stalattiti, quasi una sorta di opposto del calore rurale che mi sa rievocare Bon Iver.

La pioggia è tornata con i primi screzi temporaleschi, Enough Thunder prende il testimone di Bon Iver II, e aldilà delle dimensioni, ha un buon fiato, a partire dalla cover di uno dei capolavori di Joni Mitchell, A Case of You.

Memoryhouse
Memoryhouse Bandcamp
Enough Thunder

5.10.11

The King of Limbs Remix


The King of Limbs pare si appresterà ad andare finalmente sui palchi di tutto il mondo con l'annuncio di Thom Yorke riguardo l'idea concreta di un tour per il 2012. La line-up potrebbe inglobare il batterista dei Portishead Clive Deamer chiamato in questi giorni a sostenere i ritmi multipli e serrati del disco assieme al solito Phil Selway in una serie di apparizioni tv e concerti a New York City; una sorta di resa manuale di ciò che ormai è diventato un omaggio e gesto profondo di ammirazione verso la deriva dub di molta elettronica contemporanea.

Da qualche mese i Radiohead hanno pubblicato dei vinili, (in tutto 7) che contenevano remix di alcuni brani del loro ultimo album al fine di annunciare per l'11 Ottobre la pubblicazione di un intero disco fatto di queste tracce; omaggi dai DJ e artisti tra più rilevanti della scena oltre ad alcune giovani sorprese; dal campione della folktronica e non solo Four Tet, al giovanissimo Jamie xx proveniente proprio dagli xx, una delle band più promettenti sul panorama albionico con in mano le carte per ampliare lo scenario dub-elettronico al rock.
Il disco si può ascoltare in streaming cosi come nel blog della band oppure nella loro pagina di Soundcloud dove ogni pezzo viene suddiviso in base alla pubblicazione del vinile in cui è contenuto.

Una occasione per gettare uno sguardo a un panorama in continua espanzione, una realtà florida di innovazione e creatività.


Dead Air Space
The King of Limbs
Soundcloud

24.9.11

You Are the Everything

31 anni spesi a suonare la stessa canzone, e chissà in quanti hanno capito il suo vero significato, e quanto ancora dovremmo aspettare.



In generale, è come uscire con la ragazza occhialuta dallo sguardo basso dopo che hai passato l'intera serata a sentir parlar bene della sua attraente, spigliata ed elegante amica. Cosa c'è dietro quel paio d'occhiali?

20.9.11

Canzone della settimana - A Mountain We Love / Wax


(Innanzitutto bisogna subito decifrare il videogioco citato in questo video frullatore dove una moto quattroruote si ribalta in tutta allegria.)

Si tratta semplicemente di seguire le tracce dei Wild Beasts senza fare troppo rumore, evitando di scuotere troppo i vari cespugli e non infangarsi nelle pozzanghere. Eseguire i passi giusti, poi si vedrà se questi giovanissimi Theme Park avranno la pellaccia dura, per ora hanno esordito a fine Agosto con il loro primo 45 giri: A Mountain We Love / Wax. Il promettente incidere acerbo della tipica band alle prime armi c'è tutto, da mettere a posto qualche dettaglio elettronico, possibilmente.
Il basso è il rilievo, ed è un bene in generale.
Keep on!



Sito Ufficiale
Soundcloud

15.9.11

Perchè dobbiamo sempre inquinare?

 E’ un titolo forte, ma è la verità: perchè dobbiamo sempre inquinare noi dell’industria videoludica? Perchè dobbiamo distruggere caverne limitatissime di silicio per i componenti hardware delle nostre console o computer? Perchè inondare di plastica e cartone i negozi con i mega pack dei giochi musicali? Perchè continuare ad usare così tanta plastica per supporti assai più piccoli?

9.9.11

A Valve noi facciamo così!


Ricorda una frase famosa di uno spettacolo di Paolo Rossi, dove recitava nei panni di Pericle raccontava al pubblico cosa significa la democrazia ad Atene. Purtroppo oggi nell’industria dei videogiochi non siamo abituati a lavorare con tranquillità, anzi più volte negli ultimi anni si sono esposte più volte persone esasperate per le proprie condizioni di lavoro definendole quasi sempre precarie, irrispettose dell’individuo sotto il profilo umano e lavorativo, sottopagato e a volte vero e proprio detonatore in grado di distruggere famiglie appena avviate.
Valve, invece, appare un’isola enigmatica ed a suo modo democratica, un modo di fare dell’azienda che i grandi dell’industria di oggi definirebbero bizzarro e addirittura non costruttivo, loro abituati a sbarazzarsi di team di sviluppo, di persone, di famiglie con uno schiocco di dita e rilocalizzare il proprio personale solo per il bisogno di pagare meno tasse sui prodotti o sugli edifici dove avviene lo sviluppo.

6.9.11

Trine: pregi e difetti di un platform emergente


Trine è un platform sviluppato da un team indipedente chiamato Frozenbyte, rilasciato su Steam e su altri canali digitali da più di un anno. Sono riuscito a terminare il gioco solo qualche giorno fa, a circa un anno di distanza da quando l'ho acquistato e dedicandogli sessioni spezzate tra un gioco e l'altro.

30.8.11

Canzone della settimana - Terra Incognita

Per trovare in una ipotetica griglia fatta di parole crociate le sillabe che vanno a comporre il nome di Bradford Cox, dovremmo per forza muoverci in senso verticale, distante dalle regole di ogni classico cruciverba.

Fatta di una sempre più progressiva crescita qualitativa tra i Deerhunter e i suoi lavori solisti sotto il moniker di Atlas Sound, la carriera di Cox si arricchisce nuovamente con l'annunciato Parallax, terzo disco ufficiale del suo progetto personale. Si sottolinea Ufficiale visto che Atlas Sound vanta una sterminata serie di materiale inedito pubblicato sul web gratuitamente, spesso raccolte anche sottoforma di volumi (come le recenti Bedroom Databank), niente di cui stupirsi se lo stesso web, anni prima, rese il secondo album dei Deerhunter, Microcastle, un doppio LP, "soffiando" allo stesso Cox del materiale inedito lasciato fuori da quelle registrazioni e rinominate in seguito come Weird Era Cont.; matieriale che ampliò il bagaglio di colori di quel folgorante lavoro, tanto che la 4AD ha in seguito ripubblicato il tutto al nome di Microcastle/Weird Era Cont.

Bradford Cox soffre dalla sindrome di Marfan fin dalla nascita, ed è cresciuto in Alabama affrontando pure il divorzio dei genitori, una serie di situazioni che hanno di certo minato la sua infanzia, e vedere la sua figura sopra un palco, con quei contorni così visivamente fragili del suo corpo da un discreto effetto di rivalsa, che non viene mai sbandierata pubblicamente rendendola ancor più preziosa e fiera, ma è scontato non sorridere e provare affetto per l'apparente precarietà della sua esistenza, quanto per la il suo debordante talento.
La copertina di Parallax se confrontata con quella esplicita e nuda del precedente Logos, porta a una sorta di passo avanti, si rinfaccia una ulteriore libertà che sfiora pure l'ironia (e per chi riconosce la sospetta citazione, si sogna malinconicamente); tale da far promettere tante belle sorprese quanto quelle dello scorso album.

Terra Incognita è la meta trovata dopo tanto vagabondaggio lunatico, tra detriti d'arcobaleno e grigie e desolanti distese spaziali, si rileva, incustodita in un rifugio da cui trapela la luce delle stelle, qualcosa per cui vale la pena ricominciare tutto, per l'eternità, verso l'inesplorabile.



Parallax sarà distribuito ufficialmente l'8 Novembre, Terra Incognita è disponibile al download gratuito.
http://www.4ad.com/parallax/

5.8.11

Agalloch, proviamo ad invertire le stagioni

Foto di Marc Adamus
I vecchi tempi riaffiorano, si ricomincia a riscavare nella galassia Metal, un genere poliedrico, fatto di immobilismo e di continue rivoluzioni, comprendente tantissimi sottogeneri e sotto-sottogeneri. Gli Agalloch al sottoscritto sono capitati per caso, cioè guardando un listone a caso tra quelli del macrogenere Metal.

1.8.11

Recensione di From Dust - Si torna dove tutto ha inizio


From Dust è il titolo del nuovo videogioco di Eric Chahi sviluppato con Ubisoft Montpellier, ricorda il famoso detto "Polvere siamo e polvere ritorneremo", un pò macabro, ma sicuramente azzeccato per questo titolo, perchè è dalla terra che tutto ha inizio, dalla terra l'uomo è nato e si è sviluppato, conoscendo la natura e i modi con cui dominarla, disconoscendola e imparando da lei quanto può far male disprezzarla e dimenticarla. From Dust si colloca in un mondo parallelo molto simile alle società tribali che popolavano l'Oceano Pacifico.

30.7.11

Pay what you want: Fotonica


Fotonica, videogioco su binari sulla falsariga di Rez, è stato rilasciato da poco tempo. Ne parlammo tempo fa (LINK), quando ancora il progetto si trovava solo come gioco flash su Kongregate ed ora è stato rilasciato il gioco completo.

27.7.11

Another World 20 anni dopo

Oggi è uscito ufficialmente From Dust, ultimo lavoro di Eric Chahi, e per l'occasione ho voluto reinstallare Another World, più precisamente la 15th Anniversary Edition considerata dall'autore la versione definita: grafica in alta definizione che rende finalmente giustizia ai fondali disegnati a mano dall'autore, sistema di password accostato ad un più consono sistema di salvataggio e preziosi extra presenti come l'Artbook ed il Technical Handbook dove sono appuntati dettagli di programmazione sul gioco.

24.7.11

Il ritorno di Eric Chahi

Il 27 Luglio è la data che ufficializzerà il ritorno di un grande Game Designer europeo, per la precisione francese. Eric Chahi è un nome che alle nuove leve non dice proprio niente, questo per la sua appartenenza al panorama videludico degli anni '80/'90 e sparito dall'industria dopo l'ottimo Heart of Darkness sviluppato da Interplay su PlayStation e rilasciato nel 1998. Tutti però lo ricordano sopratutto per un grande gioco che appassionò all'epoca ed appassiona ancora tutti coloro che si vogliono spingere con la loro curiosità a scoprire le perle di quell'epoca.

19.7.11

Long Playing - Skying


Partiamo con un punto assai fondamentale: Questo disco è autoprodotto dagli stessi The Horrors. Dopo i tentativi indicativi avuti con Geoff Barrow (membro dei Portishead) e pure Chris Cunningham (talentuoso videomaker che ha realizzato per loro un video degli esordi, Sheena is a Parassite) stavolta il gruppo proveniente dall' Essex fa tutto da solo realizzando un disco effervescente, dal suono moderno e antico al tempo stesso; merito di una conoscenza musicale quasi scolastica che mescola elementi di diversi sottogeneri del rock. Un processo apparentemente analitico e che inevitabilmente però porta il gruppo a non spiccare ancora il volo verso una personalità completa, a una attitudine precisa che sappia dare ampio respiro ai propri lavori.

15.7.11

Mattine assolate, cubi a scomparsa: RUSH!


Quando una piattaforme oramai enorme come Steam mette a sconto "quasi" l'intero suo catalogo sono giorni di fuoco, dove l'appassionato di videogiochi raccoglie come un senzatetto tutto quello che può con la propria carta di credito. Tra il malloppo da Banda Bassotti che abbiamo portato a casa, ecco spuntare anche un gioco tanto semplice quanto complesso nella sua logica che risponde al nome di RUSH.

4.7.11

Questo è il Paradiso? Forse no, ma che importa?!

Per la prima volta, macchine e moto in un Burnout

Ti ho comprato, ti ho giocato, ti ho schifato e ti ho venduto, ma poi ti ho ricomprato e mi sei piaciuto. Questa è l'estrema sintesi di quello che ha rappresentato per me Burnout Paradise, un turbine di amore ed odio che ancora non si è placato.

3.7.11

Un Trip musicale ad 8-Bit


La serie Bit.Trip mi è ribalzata più volte nella testa, resa famosa dal Runner e dal suo stile inconfondibile che mischia la pixel art ad un 3d candido e plasticoso. La musica mette in scena il coinvolgimento principale della serie, ogni gioco sfrutta elementi musicali per creare riedizioni di vecchi giochi apparsi su Atari decenni fa, stimola la curiosità di coloro che riconoscono le situazioni perchè vissute o al massimo viste o sentite a volte.

30.6.11

Scores: Since I Left You


C'è sempre quel dettaglio che ad ogni ascolto sfugge a quello precedente. C'è sempre una nuova melodia che emerge, quel cambio di ritmo inafferrabile in un primo momento, al secondo...e cosi via fino a che all'ennesimo ascolto, improvvisamente, arriva l'abbaglio, intenso e breve. A ogni ascolto una nuova scoperta.
Quando si viene travolti dagli The Avalanches è inevitabile sentirsi disorientati, incalanati in una sorta di sfida.
Un gruppo di DJ dell' Australia che ormai più di 10 anni fa davano alle stampe Since I Left You: Disco ormai simbolo dell' arte della campionatura, lo sdoganamento ultimo della musica prodotta e mixata da DJ che riesca a raccogliere istinti multipli e non legati solo al divertimento da ballo. Album che alla fine è semplicemente un oggetto che raccoglie e dispensa Vita.

3500 campionamenti ottenuti rigorosamente da dei vinili per mantenere la patina sonora ormai inconfondibile del 45 giri. Campionamenti ottenuti da ogni versante musicale possibile: musica brasiliana, colonne sonore, Reggae, Funky, Elettronica, Soul, Hip-Hop, Pop, dialoghi da serie tv; tutti utilizzati per un mash-up di 18 tracce in continua evoluzione stilistica e sonora, autentico percorso miracoloso per la sua consistenza e fertilità, capace di tenere in mano tutti questi framnmenti di puzzle che in altre mani cadrebero in un vuoto fine a se stesso.

Qui tutto il materiale (vecchio o nuovo che sia), ottenuto e riprodotto tramite l'utilizzo del sampler, rivive in un linguaggio tanto moderno quanto libero da qualsiasi etichetta sonora. Il suono fluisce in totale simbiosi tra i generi sovracitati, in una anarchia pacifica che coinvolge ogni traccia; da una voce lirica che può far capolino a inizio di un tripudio french touch che provocherebbe l'inchino anche dei maestri d'oltralpe.
Non esistono altri strumenti, nient'altro viene suonato manualmente e mai come in questo disco non se ne sente la mancanza, perchè sarebbe davvero una leziosità amara e inutile fare un sorriso storto per un dettaglio del genere. Nessun altro nello scorso decennio ha osato ad arrivare a tanto, una ricerca di suoni e relativi incastri che lascia sgomenti e ignari in un primo momento di ciò che si nasconde dietro questa valanga sonora. Un unico bagliore puntato sulla nostra musica moderna, che mai come in questo disco dimostra di non saper invecchiare.

In queste distese musicali si arriva infine a inseguire un sentimento inafferrabile, a toccarlo e perderlo in una frazione di secondo per poi riprendere a correre. Sentimento che ci circonda in ogni momento ma che risulta dannatamente inspiegabile.

Forse.

Get a drink, have a good time now, welcome to paradise....



XL Recordings - Track List:
1- Since I Left You
2- Stay Another Season
3- Radio
4- Two Hearts In 3/4 Time
5- Avalanche Rock
6- Flight Tonight
7- Close To You
8- Diners Only
9- A Different Feeling
10- Electricity
11- Tonight
12- Pablo's Cruise
13- Frontier Psychiatrist
14- Etoh
15- Summer Crane
16- Little Journey
17- Live At Dominoes
18- Extra Kings

29.6.11

Canzone della settimana: Blood never lies/Benediction





He tells me how it all started, whose siren song he answered to arrive in the city, whose kept him there... Joey Ramone, a teenage Beck Hansen, Jim Jarmusch and Jean-Michel Basquiat at the Todd's Copy Shop, Patti Smith in Creem magazine and the birth of hardcore.

http://www.blogotheque.net/

26.6.11

Yu Suzuki, una nuova vita dopo Sega?


Non solo uno dei miei game designer preferiti, ma anche uno delle persone più importanti del panorama videoludico mondiale, ideatore di giochi fantastici tra gli anni '80 e gli anni '90, purtroppo ha dovuto pagare amaramente il flop della saga di Shenmue e se da tanto tempo i fan richiedono un terzo capitolo, forse siamo arrivati ad un punto preciso della situazione. Nel 2008 Yu Suzuki crea YS Net, una compagnia indipendente da Sega e viene successivamente declassato dall'azienda a supervisore con un contratto che concluderà questo Settembre 2011. Da quel momento Suzuki non sarà più un uomo di Sega, a questo punto molti si sono chiesti quali saranno i propri progetti. Sta cercando accordi con Sega per portare avanti i vecchi progetti che ha in mano l'azienda, mentre per nuovi IP sono in lavorazione un picchiaduro con il supporto Kinect (non ancora confermato ufficialmente) ed una dozzina di work in progress di idee già sviluppate, non solo presenti su carta. Per quanto riguarda Shenmue, si sa solo che l'applicazione per cellulari "Shenmue Town" che racchiude dei mini-giochi in tema Shenmue sarà sviluppata anche per altre piattaforme mobile (si presume iOs e Android).

15.6.11

Rebuild of Evangelion sarà un Rhythm Game?



Avete capito bene, il 29 Settembre, in Giappone, Namco Bandai rilascerà Rebuild of Evangelion Sound Impact, gioco su licenza per PSP dedicato ad uno degli anime che ha segnato la storia dell'animazione giapponese. Quello che ancora ci sembrava poco chiaro era il genere e come un fulmine a ciel sereno si è scoperto che dopo action, pachinko e visual novel, stavolta tocca al genere musicale. Rebuild of Evangelion sarà, quindi, accessibile anche a noi comuni mortali grazie alle meccaniche di gioco di questo genere e, sopratutto, grazie alla piattaforma scelta.
Le sorprese chiaramente non si esauriscono qui, perchè se è strano il genere in cui si è scelto di collocare il gioco, il team di sviluppo a cui è stato affidato il gioco non è nuovo a certe combinazioni: Grasshopper Manufacture sta sviluppando il gioco con Suda 51 (Killer 7, No More Heroes) come Produttore Creativo e Kazutoshi Iida come direttore (Doshin the Giant, Discipline). La squadra non è ancora al completo, perchè nel ruolo più importante di tutto il team di sviluppo, cioè alla parte sonora appare Akira Yamaoka (Silent Hill) che con il bene placido del compositore di Eva, Shiro Sagisu, ha remixato le tracce della serie animata.
Si spendono paroloni come quelli di Hirono che vedono già il prodotto come un nuovo genere nel panorama videoludico, Suda sicuro di affermare che questo sarà il progetto più alto in termini qualitativi della carriera di Iida, baci e abbracci con pacche sulle spalle e noi aspettiamo il 29 Settembre per giudicare.

14.6.11

8bitpeoples, diffusione gratuita di cultura videoludica


Da un pò di tempo che questo genere chiamato Chiptune mi incuriosisce e mi attrae non solo per le sonorità provenienti da vecchi hardware di console, ma anche dall'artigianato e dall'inventiva che si cela dietro. Un genere che è nato utilizzando macchine o componenti sviluppate per leggere prodotti videoludici si trasformano in strumenti per produrre musica chiptune.

Tempo di vacanze, tempo di Indie


Ora che le vacanze estive sono sempre più vicine, c'è più tempo libero per chi ancora frequenta la scuola, per il resto del mondo non cambia assolutamente nulla. Non si fermano, comunque, le iniziative dedicate alle vendite super-scontate di Indie Games.
Oggi facciamo un passaparola per un bundle estivo: Indie Games Bundle, composto da 6 giochi sviluppati da team indipendenti per PC e, alcuni, proposti anche nella loro versione MAC. L'acquisto si può fare tramite Paypal al costo di 10$ (6-7€ circa) o condividendo l'informazione sul proprio profilo Facebook, il pacco è ulteriormente scontato a 5$ (3,50€ circa). Non ho ancora avuto modo di provare nessuno di questi giochi, ma intanto averli nel cassetto può essere utile per giocarci nel momento giusto. Nella pagina principale troverete un video compilation dove vi mostrerà brevemente ogni gioco con le sue meccaniche di gioco.

http://www.indiegamespack.com/

10.6.11

Bon Iver, Bon Iver

Un disco per l'estate.



Streaming del nuovo atteso disco di/dei Bon Iver.

Meglio il plurale stavolta.

http://www.boniver.org/

8.6.11

E3 2011 - Conferenza Nintendo


Hype Trainzzzz!!!! Un treno carico carico di aspettative di ogni genere è stato spazzato via da una conferenza dove l'ambiguità, le maschere e l'oscurità sono state il piatto forte. Dopo essersi liberati degli annunci per il 3DS con Super Mario, Mario Kart, Luigi Mansion 2, Star Fox 64 3D, The Legend of Zelda Ocarina of Time 3D, The Legend of Zelda The Four Swords e l'annuncio di un concerto planetario dedicato interamente ai venticinque anni della serie di Zelda, è partito dal binario 1 della stazione di Kyoto il fatidico Hype Train.
Le mille aspettative si sono fermate davanti al controller, già vociferato e chiaccherato, ma a metterci del suo sono stati proprio i presentatori della conferenza che, non dando spazio alla console vera e propria, prima ci hanno lasciato con il presentimento che il controller si potesse collegare alla vecchia Wii e poi tra seghe mentali, immagini in zoom e trailer visti e rivisti ci siamo accorti che il Wii U non era solo un tablet con i tasti da controller ma anche una piccola scatola bianca lasciata sempre in secondo piano per tutta la conferenza. Ci aspettiamo quindi maggiori rivelazioni per il Tokyo Games Show, perchè a questo giro tra tech demo e filmati non reali dei giochi multipiattaforma, abbiamo veramente poco in mano.

E3 2011 - Conferenza Sony


Bla bla bla moltiplicato per 2 ore in puro stile Sony. Questo vuol dire chiudere la conferenza dopo 15 minuti e aspettare i riassunti qualche ora dopo. Cosa c'è di buono in queste due ore? Beh qualcosa fortunatamente c'è ovvero la demo giocabile di Uncharted 3 che a me non dice niente visto che la serie non l'ho mai seguita, Sly Racoon 4, atteso da almeno 7 anni se non di più e il PS Vita, nuova console portatile di Sony che avrà i brand come Uncharted, Wipeout, Little Big Planet dalla sua parte, ma anche il supporto delle terze parti con Virtua Tennis 4, un futuro Bioshock, Street Fighter x Tekken. La novità è stata sicuramente il prezzo della console: con così tanta potenza come il PS Vita (i giochi PS3 girano normalmente sulla console), dotata di multitouch screen, touch pad, schermo da 5 pollici, fotocamere, GPS, Wi-Fi, 3G e mitragliatore, si sparavano cifra oltre i 300€ ed invece Sony, memore della passata generazione con PSP, parte bruciando tutti con una versione "Only Wi-Fi" da 250€ e un'altra "Wi-Fi+3G" da 300€. Prezzi alti? Sicuramente, ma visto che la concorrenza rimane a 250€ è tutto di guadagno visto il gap tecnologico tra le due.

6.6.11

Long Playing - Walk The River


Questa non è proprio una copertina da disco pop, solo Deserter's Songs dei Mercury Rev ne vantava una simile, e aldilà dei dati anagrafici e dei percorsi musicali che differenziano le due band, i Guillemots dimostrano di saper rischiare presentando il loro nuovo disco in questo modo, facendo trasparire un coraggio che però loro malgrado si sta puntualmente circondando della stessa oscurità che non permette di riconoscere quella sagoma in lontananza.

Ormai senza più un tetto sopra il cuore, la preda prosegue la scia del fiume nell' oblio offerto dalla notte. La spensieratezza del passato è un ricordo soffocato. Si muove compatto, tra la neve e il respiro gelido in cerca di una interiorità forte, ma l'inquietudine dell' abbandono rende indeciso ogni gesto, ogni intuito, ogni speranza. Una indolenza che porta a decisioni apparentemente rassicuranti, che si riveleranno deboli di fronte alle intemperie e all'impazienza che tutto finisca per il meglio.
Arriva così a illudersi da solo. In un momento si rispecchia in una luce effimera e passeggera, e con essa si dissolve nell'apice più doloroso e atroce, un crocevia di straziante ingenuità che sembra non finire mai, la compassione per la propria esistenza fatta ormai di fallimenti e di una propria anima romantica insopportabile, priva di accettazione alcuna.

Non so se era veramente nelle intenzioni di Fyfe Dangerfield fare un disco così dettagliatamente sincero nel mostrare la fine di un rapporto (celebrato nel suo disco solista dello scorso anno).
Probabilmente per lui non ci sono canzoni ingenue a metà del disco, che sembrano mostrare precisamente tutte le tappe che ogni innamorato perso e danneggiato deve fare per forza di cose. Penserà che sia un disco adatto a subire il resto del mondo che s'aspetta il classico terzo album, quello della consacrazione, della perfezione che inquadra al meglio lo stile dell'artista.
Di sicuro questo Walk the River è il disco dove imprime di più le sue esigenze supportate dalla clemenza dei suoi compagni di viaggio convinti, forse per sempre, a riporre i suoni del Brasile e le goffe sperimentazioni elettro-pop.
Di sicuro c'è il primo singolo, The Basket, il risveglio dopo l'emicrania, dal torpore autolesionistico. La consapevolezza che ormai si può solo risalire porta già a gustare la freschezza, a riprendere la lotta e i faccia a faccia pur barcollando per la sbornia e con i cerotti sparsi in viso. C'è una ritrovata lucidità che non viene più soppressa dai perchè, libero così d'incassare a malincuore i motivi per cui si era caduti inesorabilmente in una sordità diabolica.

If only we believed in someone. - La consapevolezza che sa di rimpianto, e che indica l'alba - Yesterday is Dead.

I Guillemots si affacciano così a loro modo, ovvero con idee e ambizioni complesse, nell' essenzialità, nella compattezza tradizionale tra melodia e ritmo (Magrao ha definitivamente imparato a suonare la chitarra), con strofe e ritornelli che si susseguono a volte troppo regolarmente e con troppa insistenza.
Non riescono ancora stare al mondo i Guillemots, il talento continua a subire progettazioni di fondo troppo ambiziose, con troppa indulgenza che costringe una canzone come I Don't Feel Amazing Now a essere perfetta solo per questo disco, l'ennesimo disco Pop che confonde le idee su chi è portatore d'infelicità e chi no, tutto per una band pronta a scomparire senza provocare alcun rumore.

Maybe I'll try to forget you, Though you hold a blade in my heart.



Walk the River
Vermillion
I Don't Feel Amazing Now
Ice Room
Tigers
Inside
I Must Be A Lover
Slow Train
Sometimes I Remember Wrong
The Basket
Dancing In The Devil Shoes
Yesterday Is Dead

Testi

E3 2011 - Conferenza Microsoft

Un'immagine, una fottuta immagine rilasciata circa 3-4 ore prima della conferenza. Tu la guardi, leggi i contenuti e poi pensi "Ok, me li aspettavo, ma forse c'è altro". Dopo 90 minuti di conferenza ti accorgi di aver visto la peggiore conferenza Microsoft di sempre.
Quando ti alzi dalla sedia e capisci che l'unica vera esclusiva di rilievo annunciata è Halo 4, un suicidio è appena avvenuto da qualche parte del mondo, si chiamava Originalità.

30.5.11

Un pò di Jazz videoludico

Discutendo con chi è cresciuto principalmente nella musica e fa della musica il suo pane quotidiano, ho notato come la sottovalutazione dei videogiochi appare forte anche in questo campo. Il pensiero comune è di avere prodotti dove la musica si asservisca alla spettacolarizzazione, al raccogliere le briciole che lascia l'azione a schermo e che, essenzialmente, non si può pensare che ci possa essere profondità musicale in questo ambiente, ma che si limiti a riempire i silenzi lasciati dall'azione, aiuti le immagini a schermo a raggiungere meglio il bersaglio (il giocatore quindi). In realtà la musica nei videogiochi è sempre stato un aspetto preso molto in considerazione, un aspetto che purtroppo fino agli anni 2000 non si è potuto esprimere al migliore dei modi a causa delle limitate capacità che avevano gli hardware delle console. La rivoluzione è avvenuta grazie all'uscita della Playstation che, non solo aggiungeva più capienza con il supporto dei CD, ma permetteva una gestione dei canali audio all'altezza di qualsiasi altro lettore CD. Le prime produzioni di Playstation, addirittura, erano state prodotte con materiali di pregio ed al giorno d'oggi queste prime unità sono ricercate anche tra gli appassionati di audio.
Un genere che non troviamo spesso nel settore videoludico è il Jazz, musica che si sposa molto con certe ambienti digitali, con certe situazioni e certe tematiche. Proponiamo quindi a ruota libera qualche pezzo meritevole almeno di un ascolto, canzoni che ascoltate solamente dal portale Youtube o incontrate durante le sessioni di gioco.


La tristezza che sviscera questa canzone rappresenta tutta la mancata gioia di vivere di una persona costretta a non morire in un campo di battaglia, una dote che si rivela una maledizione stampata sul proprio corpo per l'eternità.


La fine di un'altra avventura, tra le macerie e la pioggia rinasce la speranza


Finalmente salva, riesci a strapparla dalle grinfie del nemico, colui che ha decimato la propria squadra in nome della fedeltà. Mentre la stringi a te, lei guarda nei tuoi occhi e vede il tuo destino, tutto quello che sarà, tutto ciò che accadrà, i tuoi figli, le loro strade che si incroceranno con il tuo destino e saranno legati a te per sempre.

Grazie alle scelte fatte per Metal Gear Solid molti giocatori hanno assaporato almeno una volta questo meraviglioso genere, però non finisce qua perchè si ritrovano canzoni Jazz o con influenze Jazz nei più disparati generi videoludici:

Bayonetta

Canzone ambient collocata nel negozio dove acquistare armi, potenziamento e oggetti.

L.A. Noire

Un giallo degli anni 30 non poteva presentarsi senza una soundtrack adeguata.

Grim Fandango

Altro giallo ambientato in un mondo alternativo influenzato dagli anni 30, sconosciuto ai più, venerato da pochi.

Sonic Adventure 2

Sonic e Sega hanno sempre riposto particolare attenzione al comparto audio.

Katamari Damacy

La spensieratezza di Katamari in un bel pezzo jazz.

Deadly Premonition

Atmosfere cupe, aria pesante e una canzone ascoltata fin troppe volte durante le sessioni di gioco.

23.5.11

Canzone della Settimana: Night Air


Ibrido confuso e poco incivo? o il grande passo del Dubstep verso orrizzonti pop?

Il ventisettenne Jamie Woon ha pubblicato l'11 Aprile per la mitica Polydor un esordio costato 3 anni di lavoro e che propone non solo una nuova e giovane alternativa soul che si circonda dei ritmi metropolitani della Dubstep dopo Blake e xx, ma sa condurla nelle trame R&B odierne che sono il nuovo verbo mainsteam; ulteriore passo in avanti in fatto di contaminazioni e opportunità avvalorate da una eleganza e uno stile del tutto particolare che rischia di far passare tutto il resto in secondo piano. La cura e la perizia che possono vantare i brani di Mirrorwriting non hanno eguali per una fruibilità che non sacrifica ambizioni e buon gusto; ci si ritrova coinvolgimento ritmico, atmosfere soffuse e veri e proprio brani che ricoprono tutto l'album di un fascino sensuale.

La multietnicità statunitense incontra quella di Londra e si concentra nella voce di questo giovane cantautore che ha trovato pure il consenso di uno dei padri della Dubstep, ovvero Burial che co-produce Night Air, brano d'apertura del disco.

Night Air by woon

A dispetto di alcune critiche che sottolineano che Jamie Woon non propone niente di innovativo, la proposta in questo caso è tra le più rilevanti e interessanti di quest'anno. Conferma una corrente tutta nuova fatta da giovani artisti innamorati di atmosfere capaci di dialogare con il silenzio e di farne tesoro, e lancia una nuova promessa musicale che viaggia in equilibrio tra impulsi da popstar e lucidità contemporanea.

Video di Night Air

Testo:
Night air has the strangest flavor
Space to breathe it, time to savor
All that night air has to lend me
Till the morning makes me angry
In the night air (x3)

I’ve acquired a kind of madness
Daylight fills my heart with sadness
And only silent skies can sooth me
Feel that night air flowing through me
In the night air (x3)

I don’t need those car crash colors
I control the skies above us
Close my eyes to make the night fall
Comfort of the world revolving
I can hear the earth in orbit
In the night air (x3)

I’ve acquired a taste for silence
Darkness fills my heart with comfort
And each thought like a thief is driven
To steal the night air from the heavens
In the night air (x14)

21.5.11

Riflessioni sulla prossima console Sony

A Giugno sarà rivelata per intero la nuova console di casa Sony chiamata provvisoriamente PSP 2 o NGP. Cosa possiamo aspettarci dalla console o cosa vorrà proporci la nuova console? La Sony sembra essere passata dalla semplice "Potenza e multimedialità prima di tutto" a "Potenti e multimediali, ma anche un pò touch e indie". La console infatti potrebbe essere facile meta per tutti quelli sviluppatori che si trovano immersi nell'universo infinito dell'App Store senza trovarne particolare giovamento, coloro che dopotutto schifano l'Iphone ma ci sviluppano per esigenze economiche, coloro che ne hanno le scatole piene delle scelte inesistenti della Microsoft sul suo canale indipendente della 360 e coloro che apprezzano le scelte hardware adottate stavolta dalla Sony. Il primo scoglio da superare è proprio la stessa casa produttrice che ancora ingloba al suo interno persone in grado di far naufragare anche il miglior progetto mai concepito, inoltre se le voci saranno confermate, la decisione di mantenersi a sole 50€/£/$ dalla rivale può essere la mossa giusta per attrarre clientela proveniente da Nintendo ma sopratutto la mossa vincente sarebbe quella di strappare qualche capo dalle mani della Apple, unico vero competitor da battere in questo momento. Il parco titoli per ora appare molto simile a quello della vecchia PSP: videogiochi per adulti con molti spin-off di serie presenti sulle macchine maggiori e, sull'onda dei minis, videogiochi indipendenti che sfruttano a pieno le caratteristiche hardware della console.
In queste scelte, però, si cela la debolezza di una politica troppo simile a quella relativa ad Apple che anch'essa offre potenza e controlli tattili, con l'economia dei tasti, dell'essere All-in-One e sopratutto di avere già uno store affermato con migliaia di giochi a prezzi molto bassi con una spiccata propensione al mordi e fuggi. Nell'oggetto portatile oggi si cerca sopratutto il mordi e fuggi, elemento che va in disaccordo con entrambe le console e che può far perdere ancora più terreno ad entrambe le case di produzione, in primis la Sony che tenta sempre di più di raschiare una fetta di torta sia dal mercato cellulare che dal mercato portatile.

10.5.11

Canzone della settimana: Every Night My Teeth Are Falling Out

Non c'è proprio una rivelazione, una concretezza di fondo nelle soavi nebbie che circondano la musica di Burst Apart, nuovo album degli Antlers annunciato come imperdibile.

Poco coese le trame d'atmosfera che si distendono a fatica per tutto l'album, che vive di maggior brillantezza quando la band decide di proporre vere e proprie canzoni, tra cui Every Night My Teeth Are Falling Out e Corsicana.

Disco che è una sorta di manifesto per le nuove leve dell' indie-rock che non riescono a stampare un disco che sia incisivo ed essenziale, capace di rendere tutto ciò che si vuole comunicare senza nascondersi dietro il velo del suono, di una esaltazione per i dettagli sonori, per le atmosfere che spesso però non hanno la necessità di trovare l'intreccio giusto con le altre caratteristiche di un pezzo.
Anche qui le capacità ci sono, ma manca qualcosa, qualcosa che in ambito Indie non sia sempre autocompiacimento.



Testo:

One bad night I'll hold the glass until the glass can hold me down
And one bad night I'll spill and spill until my feet begin to drown
And one bad night I'll hear you calling me to help you not pass out

You and I divide but not devout
Every night my teeth are falling out

Try x7 to gain control of the floor

One dumb night I'll make a point to take in all the ballroom ground
One dumb night I'll take you out to the bar we both blacked out
One dumb night two bad decisions don't divide to cancel out

You and I divorce but not devout
Every night my teeth are falling out
Every night my teeth are falling out

Try x7 to gain control of the floor
Try x5 Every night my teeth are falling out

9.5.11

Montagne ruvide, strade polverose, storie deliranti

Amanita Design è lo sviluppatore che ha iniziato i primi passi nel panorama videoludico con Samorost (un'avventura punta e clicca che meriterà di essere discussa prima o poi) e sono divenuti famosi con un'altra avventura, cioè Machinarium.
La loro stilisticità sperimentale non è mai mancata nei prodotti da loro sviluppati e come ultimo lavoro hanno composto un video musicale interattivo, dove il punto e clicca si limita a dare toni musicali e far procedere una storia bizzarra e strampalata che trasforma gli stereotipi messicani in un vero tripudio di colori, musiche, ammiccamenti hippie e stereotipi scimmiottati. Osada inizia con una storia western tipica fatta di montagne, lupi, musicisti d'annata e falò in mezzo al deserto pronta ad investirci con storie tradizionali, storie classiche, storie bizzarre, strane ed infine senza senso. Le musiche messicane che si fondono con influenze anni settanta si vanno a fondere in un video dove c'è poco da capire, perchè si fonde con i deliri musicali che escono dalle casse del vostro PC. Gli Amanita Design sperimentano all'interno del video tecniche particolari come l'animazione dei tatuaggi sulla cute e il bricolage con inserti pubblicitari creando, anche, un atlante illustrativo di tutti gli stili illustrativi che utilizzano nella creazione delle proprie opere. L'esperienza è tra le righe, a tratti straniante e priva di logica, porta dubbi e significati personali, un esperimento indubbiamente interessante che si avvicina più alle video installazioni che ad un vero e proprio videogioco, la frontiera tra il video e il gioco si fa sempre più vicina e valicabile per software house che investono sopratutto sul mezzo artistico che rappresenta il videogioco odierno dove la giocabilità pura viene a tratti resa superflua. Venti di cambiamento? Staremo a vedere.
Osada può essere giocato QUI o sintonizzandosi sul Sito Ufficiale degli sviluppatori.

7.5.11

Chiptune e Daft Punk

Rigorosamente in Pixel Art
Quando una persona non ha una cippa da fare si imbatte sempre in cose assai strane se intento a navigare sul web. Iniziando da una pagina wiki dedicata al Chiptune sono finito su una di Wired dove davano qualche dritta per chi volesse provare ad ascoltare questo genere elettronico in cui si utilizzano hardware di console anni 80 e 90 per creare canzoni o remixare canzoni esistenti.
In una lista da 1 a 5, faccio il salto in lungo incuriosito dalla prima posizione e mi trovo una compilation in chiptune di brani dei Daft Punk remixati chiamata Da Chip. Nome poco originale, ma tanta salivazione in atto e quindi scarico (che è pure gratis).
L'ascolto non si può dire che sia piacevole a tutti, sicuramente molti avranno voglia di vomitare o altri sintomi non proprio belli, però l'esperimento è comunque interessante, a tratti riuscitissimo a tratti carente.
La prima traccia, Around The World, mi è parsa molto sottotono rispetto all'originale, si perdono sfumature nelle sonorità e con il chiptune non si acquista nessun beneficio. Short Circuit è uno degli esperimenti più riusciti, fedele all'originale senza appiattimenti nel suono. Revolution 909 è una delle traccie più interessanti della compilation perchè propone un remix non facile da effettuare con suoni particolari e stuzzicanti. Poi abbiamo Aerodynamics, Crescendolls e Superheroes che suonano bene come remix, Crescendolls mi è parso una scarica di dissenteria. One More Time risalta le sorti di questa compilation non cadendo in un tornado di insulti come AtW per fortuna, Teachers mi fa rimbalzare nella mente un bel "WTF?!", carina Indo Silver Club e Veridis Quo.

L'album lo potete scaricare da QUI

3.5.11

Canzone della Settimana: Witches

C'mon, ovvero codificare una intera carriera fatta di 9 album e diversi Ep per la band di Duluth, Minnesota, i Low.

Disco che ha il sapore della tenacia, della sopravvivenza di sentimenti fragili portati al riparo per anni e racchiusi umilmente in canzoni tiepide e rassicuranti, ma mai arrendevoli, Witches ne è l'esempio più esplicito.
Pezzo tradizionalmente rock, la vecchia ed essenziale ricetta che qui accenna semplicemente a quanto sia ancora ineguagliabile in fierezza e testardaggine, con un testo che però ha una punta d'amarezza, un desiderio tradito da una persona, lo stesso desiderio che si può ritrovare nel titolo del disco: C'mon, Let's stay together.



Testo:
You played the part of the one who was taken down by gods
All I could think about was how a guy like me could fight them off

And when you finally submitted to embarrassing capture
Out of the corner of my eye I see my children in rapture


One night I got up and told my father there were witches in my room

He gave me a baseball bat and said: "here's what you do
"
When you have finally submitted to embarrassing capture

Take out that baseball bat and show those witches some pasture


All you guys out there tryin' to act like Al Green

All you guys out there tryin' to act like Al Green, you're all weak

Cause when you've finally submitted to embarrassing capture

All you guys out there gonna wish you were Al Green

100 post, da non crederci

Traguardo inatteso, me ne sono reso conto prima di andare a scrivere l'ultimo articolo eppure anche in questo piccolo angolo domestico della galassia informatica siamo arrivati a 100 articoli di dubbio gusto pubblicati. Un piccolo applauso, qualche stretta di mano immaginaria a chi ha collaborato e sta ancora collaborando a questo piccolo blog.

Sony, 20.000 leghe sotto i mari

Più o meno è quello che vorrebbero fare i vertici Sony da Pasqua ad oggi, comprare un sottomarino e andare a nascondersi ad Atlantide per tutto quello che sta accadendo ai servizi online di questa azienda.
Tutto ha inizio con la sentenza che Sony ha intentato a GeoHotz, famoso hacker che per primo ha creato un custom firmware in grado di far avviare programmi sviluppati senza licenza ufficiale. Nonostante la spocchia degli avvocati Sony fosse molto pesante e poco sostenibile, non sono riusciti proprio a farsi digerire quando hanno cominciato a riconsiderare le libertà di ogni cittadino nell'acquisto dei loro prodotti, affermando più volte che la Playstation 3 è un roba che tu la compri con i tuoi sudati soldi ma che rimane di loro proprietà e quindi non puoi farci veramente niente perchè violi la famosa EULA che nessuno sapeva cosa fosse fino ad oggi. Tra critiche ed accuse pesanti in giro per la rete, i primi a muoversi sono stati gli Anonymous, che hanno attaccato e mandato per qualche ora offline il servizio Playstation Network esultando come esagitati e poi scusandosi con gli utenti Sony per i disagi creati.
E' qui che inizia la nostra piccola storia: cavalcando l'onda di dissenso, un gruppo di hacker che non hanno rivendicato l'azione hanno deciso di attaccare i server Sony mandandoli offline (ma guarda un pò), giocando un pò con il ridicolo sistema di protezioni e trafugando dati sensibili da 77 milioni di utenti sparsi per il mondo. A 13 giorni dall'inizio dell'attacco (data odierna in cui scrivo) la Sony ha dimostrato di non essere in grado di proteggersi da attacchi del genere con armi efficaci, si è appoggiata ad un'altra azienda specializzata in sicurezza informatica per mettere in sicurezza il servizio e sviluppare sistemi di protezioni più efficaci, ha dovuto affermare con un comunicato ufficiale il furto di dati sensibili (quando lo si fa e quando sono giapponesi a farlo vuol dire che aveva la merda ai soffitti dei propri palazzoni) ed ha dato inizio al programma "Welcome Back" per scusarsi con l'utenza Sony che ad oggi non ha la sicurezza di aver sicuri i dati della propria carta di credito o no e non sa che fine faranno gli altri dati legati all'account.
Festa finita per gli hacker che hanno attaccato la piattaforma di Sony? No, certo che no, ieri hanno attaccato la piattaforma per PC di Sony Online Entertainment mandando anche questa offline e causando problemi a più di 13,000 utenti non sapendo ancora se subiranno la stessa sorte di coloro che avevano il profilo su Playstation Network.
Morale della favola: siamo sulla sfiga avanzata, siamo sul ridicolo invadente, siamo di fronte ad una azienda che nel campo videoludico è stato l'emblema della spocchiosità e sbruffonaggine per 15 anni buoni ed oggi in meno di un mese si trova a 90 con le mutande rosse calate a lasciare entrare camion di insulti a 360 gradi per essere, insieme a quasi tutte le aziende e banche che operano nel settore informatico con servizio e altro, dei grossi giganti di argilla sprovveduti di fronte ad attacchi provocati da professionisti e non i soliti bambini che vogliono un pò di notorietà. Il più grande problema che avremo in futuro, in fatti, non saranno gli attacchi informatici, ma l'illusione che se si è così bravi a sviluppare una tecnologia, si è bravi anche a controllarla (EPIC FAIL!).