29.8.12

Paesaggio mediterraneo, sapore teutonico

Ligh Leak propone agli altri la visione personale associata alla parola "Toskana", espressione tipicamente teutonica. E' divertente mescolarsi nel mondo da lui creato intorno a questa idea, per me non molto attinente, di ambiente Toskano. L'onda Chill ci trasporta verso ambienti assolati, pomeridiani, con la spiaggia quasi deserta, qualche famiglia, piccoli che giocano, inesistenti alla nostra vista, un sole non troppo forte. In verità non ci troviamo neanche in riva, ma più spostati verso l'interno, se ci giriamo intravediamo gli aghi di pino portati dal vento ed appartenenti ad una piena limitrofa. Il senso di appartenenza con questi luoghi per me non esiste, ma è sempre bello illudersi su questa musica.

19.5.12

Realtà mentale: La dolcezza nasconde la dipendenza

E' un dolce tormento per la testa, entra senza chiedere il permesso, si accomoda sul sofa di casa, ti osserva ma con fare disinvolto, non ci fai caso, ma lei è sempre li a fissarti. Un dolce tormento che si insinua nella testa, che si espande come un liquido nelle parti vuote e che cambia forma adattandosi a tutti gli spazi. Non te ne accorgi e sei subito in balia della sua presenza, si permette di accompagnarti dove vuole, senza strattoni e senza spintoni, fai tutto da solo, lei si occupa solo dell'accompagnamento e del catering per la festa sulla terrazza. Finisci anestetizzato in mezzo alla pista da ballo, il suono ti scuote e ti riporta a terra, finisce qui il viaggio solitario di una mente leggera che attraversando strade, palazzi, spiagge, campi fioriti, viene richiamata nel proprio corpo con un tocco forte, ma deciso, di caotica dolcezza. Questa è Cups, la mia Cups. 


Risalire dagli abissi della violenza


Abbiamo già parlato di Kickstarter, probabilmente non abbastanza visto il successo che sta ottenendo e molti progetti, settimana dopo settimana, stanno comparendo sulla piattaforma. Molte serie stanno ritrovando la luce della ribalta, grazie al supporto delle comunità di appassionati, inclusi titoli controversi come la serie di Leisure Suite Larry e Carmageddon.

13.4.12

Commenti Rapidi e Indolori - L.A. Noire

"Non ho niente nei tuoi confronti, semplicemente me ne frego di tutto quello che fai", una semplice esclamazione davanti allo schermo dopo l'ennesimo siparietto sulle vicissitudini familiari di Cole Phelps. Provare menefreghismo nei confronti del protagonista di un gioco significa aver bruciato qualche tappa e L.A. Noire ne ha bruciate molte in molti sensi.

25.3.12

Autoproduciamoli tutti!


Kickstarter esplode nella comunità videoludica: appena Tim Schafer partorisce l'idea di farsi autoprodurre dai videogiocatori incalliti un progetto riguardante una nuova AVVENTURA GRAFICA, rigorosamente in caps lock, la crisi pare un bel ricordo e in sole 8 ore una pioggia di soldi investono il quartier generale della Double Fine.

23.3.12

Shit just got real - Nel QG della SEGA un neurone si è risvegliato


Per molto, noi poveri barbari amanti della bassa risoluzione, degli sprite lampeggianti, dei pixel grezzi, del sistema di gioco semplice ed efficace, ma anche delle glorie dimenticate, di quei brand che da decenni sono rimasti nella soffita della Sega. Si è un'azienda, ma per alcuni ancora una istituzione videoludicamente parlando, ha il bilancio come tutti, ma anche una eredita importante conservata dai fan come oro colato.

Hard Reset

La parola più semplice per riassumere il gioco è "polpettone" o "zuppa"; è il tipico esempio di come può essere buono un titolo se riesce a copiare ed unire meccaniche provenienti da classici e ambientazioni cinematografiche.

14.3.12

Vanquish


Una piccola metafora per inquadrare il gioco? Vanquish è un palestrato di 2 metri che lavora come Ingegnere, perchè dentro un corpo modellato tutto sull'estetica si nasconde un sistema di gioco molto preciso, tenuto in piedi da un equilibrio tra gli elementi che lo compongono assai precario.

7.3.12

It's only springtime

Ci siamo quasi ormai.



Ma dove diavolo eravamo ieri sera?


Fate ascoltare Bradford Cox ai vostri figli.

Anche Tune-Yards magari.

5.3.12

Un racconto da: PAYDAY - The Heist


Un breve racconto personale basato su di un livello del gioco:
Stasera dobbiamo sporcarci le mani: un miliardario chiamato Garnet possiede un Caveau nel suo bel gioiello verticale dove amministra il proprio impero finanziario. Ha pensato di organizzare una festa per divertirsi, noi non siamo stati invitati, ma ci ha assicurato un bel piatto caldo con cui sfamarci. Un furto di diamanti è quello che abbiamo deciso di regalargli: entriamo, eludiamo la sorveglianza, bypassiamo i sistemi di sicurezza, apriamo il caveau, rubiamo i gioielli e scappiamo.

27.2.12

Moon Fever

Chissà quali caratteristiche hanno trovato idonee negli Air, le due fondazioni cinematografiche che si sono incaricate di restaurare il capolavoro del cinema muto Le Voyage Dans la Lune (Viaggio sulla luna) di George Méliès. Il fascino torbido della colonna sonora de Il Giardino delle Vergini Suicide di Sofia Coppola? O il motivo è ricaduto banalmente sul fatto che il disco d'esordio del duo di Versallies si chiama Moon Safari? Due dischi che sono tralaltro l'antitesi dell'altro, sicuramente poco somiglianti.

26.2.12

Long Playing: Put Your Back in 2 it



Questo video è stato vittima della censura di You Tube per "espliciti riferimenti sessuali", così tali da obbligare i gestori del sito ad eliminare la sua promozione e diffusione sul portale video da parte della etichetta Matador, che detiene i diritti di pubblicazione del secondo album di Perfume Genius, alias Mike Hadreas, giovane cantautore omosessuale.
Sì, il mondo del pop (e Youtube stesso) è pieno di riferimenti sessuali veicolati tramite video, tutti messaggi codificabili da un pubblico etero e spesso impregnati di misoginia, sesso facile, e una considerevole voglia di trasgressione a buon mercato, perciò già qui le motivazioni dei gestori del canale video cadono inesorabilmente; ma il punto trova ancora più consistenza nella totale assenza di provocazione che il video offre: E' un videoclip che sa solo evocare tenerezza e ironia tra due uomini che si scambiano gesti d'amore, una intimità orgogliosa e inoffensiva; negare la contrapposizione di questi valori alle immagini è profondamente deplorevole, è limitare l'amore stesso, privare all' amore di due omosessuali il raggiungimento di una piena purezza.

Processo di sottrazione che punta al cuore del contenuto, una scelta che Perfume Genius persegue anche in musica nei suoi esperimenti di sintesi cantautorale. Tentativi di racchiudere l'apice di una intima e fugace emozione ed esserne testimoni fedeli sia nella sostanza che nella forma. Afferrare una melodia, un significato, una struttura musicale che sappia dire qualcosa, e immediatamente cesellarla come canzone senza doverla ricoprire poi di dettagli sonori funzionali alla sua difesa, nude songs.
Il bilico tra perfezione e precocità è fine, forse non c'è ancora la consapevolezza giusta, per adesso solo attimi in cui comprendi che Perfume Genius è tanto vicino a diventare un artista dal futuro luminoso e indispensabile.

Perfume Genius- All Waters by denouementspage

16.2.12

TRAUMA


Mi sono appena sciroppato TRAUMA, una avventura punta e clicca più interessante sotto il profilo tecnico che nella realizzazione finale. L'idea è quella di far rivivere uno stato comatoso dovuto ad un incidente stradale attraverso dei sogni: i ricordi della protagonista, che conosciamo su un lettino di ospedale, riaffiorano come fotografie distorte della realtà. Nella quiete notturna, la realtà si mostra sotto punti di vista bizzarri, nasconde frammenti della propria vita e strani simboli.

God is a DJ - Kindred EP

Regolare l'audio negli altoparlanti.


Kindred


Loner


Ashtray Wasp


-

Ok, così si dovrebbe capire:




Burial - Kindred Ep

8.2.12

Six Days in Fallujah, qualche riflessione sulla cancellazione del progetto


Six Days in Fallujah è un progetto cancellato a causa del passo indietro di Konami, che ha rimarcato una linea di confine da non superare. Il gioco si ambientava nella Seconda Battaglia di Fallujah: battaglia cruenta dove morirono 34 soldati americani e "solo" 1200 insorti.

6.2.12

Realtà Mentale: Aria tra i capelli in un tramonto di mezza estate

Stavo viaggiando quella notte su di una strada conosciuta in compagna di quella donna, quella femmina. Era notte, ma questo non importa, nella mia realtà era pomeriggio e sentivo il salmastro che mi solleticava il braccio destro appoggiato sul cofano di una sportiva decappottabile. Il sole si sforzava il giusto per creare solo un leggero tepore sulla pelle, i raggi mi obbligano ad abbassare gli occhiali, che non ho, davanti agli occhi. Un paio da uomo un pò vintage, scelta non in linea con la moda, ma causata da un ritrovamento fortuito all'interno di un vecchio mobile. Il vento porta in aria i capelli, scivola attorno al parabrezza ed il tramonto si fa sempre più vicino. Il sole scende, il cielo si dipinge di sfumature aranciate, c'è sollievo e appagamento; sembra di stare sul divano a fissare la società affannarsi da una parte all'altra del mondo, mentre io rimango immobile sapendo che tutto ciò è superfluo. Mi trovo su quel trono e su quella macchina, nella mia stanza e sulla costa, mi sento appagato, libero dai pensieri; tu esci dolcemente dalla vettura e mi riporti, alla fine, alla realtà terrena. Molti scambierebbero queste sensazioni per tutto, pur di viverle per tutta la vita. Io penso invece che si sbaglino di grosso: sarebbe un'altra vita monotona, come troppo spesso siamo abituati a dire di noi stessi e degli altri. Meglio lasciare che queste sensazioni appaiano e svaniscano periodicamente, l'importante è sapere dove trovarle.

3.2.12

Rivivere diversamente la guerra

La guerra è sempre un argomento difficili da trattare, spinoso, pieno di complicazioni e sfaccettature. Rimane ancora evidente che nel settore videoludico venga trattato alla stregua di un Laser Game: equipaggiamenti, armi, qualche ripare, un pò di suoni d'atmosfera, qualche sparo, morti simulate e tutti ci divertiamo. Nel settore mainstream è avvenuta una monopolizzazione di contenuti che ha costretto alcuni a fare passi indietro ed altri a cercare l'omologazione.

27.1.12

Long Playing: Grab That Gun

Il sound ricorda quello tipico della new-wave anni 80' tra Joy Division, Cure, Television....
Non ho idea di quante volte mi sia imbattuto in quest'ultimi anni in una frase del genere: Tra recensioni più o meno sgonfie d'entusiasmo, il parere a quattr'occhi di persone che con il passare degli anni te lo comunicano, anche loro, in modo progressivamente assente, con la conclusione che pure la tua mente raggiunge la più cieca e intrattabile delle sensazioni, una sottrazione totale di ogni buona volontà.

Parlare di revival wave mi obbliga a dover star lì ad elencare la maggioranza delle nuove proposte musicali perlopiù inespresse nate nella metà dello scorso decennio. Esse rientravano senza pietà in questo pentolone che tutt'oggi ribolle inesorabile, con evoluzioni ben più ampie; vedi le rielaborazioni di nostalgia eighties e citazioni elettro-pop a non finire, senza contare lo sdoganamento della pop culture in musica e della sua immagine post-moderna (la cui nascita e iniziata proprio trent'anni fa) proprio negli ambienti che appunto in antichità (si, sembra sia passato un secolo) si definivano indie, scena che una volta si opponeva con una intollerabilità palpabile in musica agli scenari pop commerciali; ora basta dare un'occhiata a quanta attesa c'è per il primo disco di Lana Del Rey, passata esteticamente dal corteggiamento nerd di Videogames, al codice Gaga-glamour ribelle (e alla firma per la Interscope) di Born to Die, e tanti omaggi e saluti a Manuel Agnelli.

Le ramificazioni ci sono e ci saranno in futuro, ma niente sembra cambiare il concetto di revival, niente ha scombinato realmente il panorama offrendo uno spazio sonoro su cui iniziare un percorso che si scuota dalle varie derivazioni del caso, tant'è che tra i primi gruppi di punta di questa corrente, vedi Strokes e Franz Ferdinand, palesano già evidenti limiti di vitalità e ispirazione.
Evitando altre pericolose analisi superficiali, riesco solo a ricongiungere tutto al concetto di urgenza, ovvero puoi suonare e ispirarti a qualsiasi genere del passato, sperimentare nuove fusioni e ricette sonore tra le più varie e disomogenee, ma se non si avverte una necessità artistica che induca inesorabilmente a queste insondabili sonorità, perchè intestardirsi? Resta dove sei, la storia è lì a disposizione.

La cantante Katie Sketch fonda le canadesi The Organ nel 2001, in seguito al suo tentativo di fondare un gruppo che rievocasse il suono e la sostanza dei suoi dischi preferiti, scoperti grazie a un amico produttore e tecnico del suono. Siouxsie and the Banshee, Ultravox, Roxy Music, e in generale ciò che risultava alternativo ai fasti dei miglior Bon Jovi.
Nel 2001 ottengono un contratto con la Mint Records e in quel lasso di tempo ottennero la possibilità di pubblicare il loro primo cd e magari anticipare il revival-wave di un paio d'anni in barba agli Strokes e Interpol, ma la Sketch si oppone al lavoro svolto con il primo produttore, lo cambia, e ci mette due anni per ottenere il suono desiderato.

Grab That Gun ad oggi non sembra aver avuto tanta premura: è un esordio candidamente di stampo new-wave, dannatamente monocorde e che evita di arrampicarsi in dettagli lontani da questa sua natura. Uscisse domani sarebbe liquidato da una esasperazione palpabile dagli addetti ai lavori, confermando l'errore a ragionare in termini pressochè inutili di questi tempi; perchè negli anni 80' questo disco avrebbe trovato la gloria che gli spetta, non tanto per la fedeltà a quelle sonorità ma per la possibilità che quel periodo avrebbe dato alle capacità innate di questa band.
I riflessi melodici che penetrano in tutte le canzoni del disco sono di una efficacia disarmante, di una semplicità esemplare e induce a una morbosità d'ascolto ripetuto; contraltare splendido per la voce di Katie Sketch che come una gazza ladra si appropria del nucleo vitale della band virandolo ad essere la sagoma della sua disillusione cieca, oppressiva e dispersiva come una metropoli senz'anima. Un canto lontano dagli epigoni (più o meno onesti) di Ian Curtis che hanno proliferato in quest'ultimi anni; lei magari ci prova a rinverdire i fasti di un Morrissey ma risulta sempre una cosa diversa, ritrovandosi in gola un oscuro e fragile orgoglio che la rende la migliore interprete di tutto il revival degli anni zero.
Dopo la ristampa europea del disco nel 2006 e vari cambi di line-up, inizia anche un tour che sottolinea l'incapacità delle ragazze a convivere insieme per un periodo così lungo, le controversie verso l'industria discografica fanno il resto e la band si scioglie nel Dicembre dello stesso anno.
Hanno però ancora la forza di chiudere questa parentesi folgorante con un Ep del 2008 chiamato Thieves che non fa che accumulare il rimpianto dei Fans, tra l'ardore intrinseco di What a Feeling, il baratro melodico di Let the Bells Ring e il commiato affettuoso di Don't Be Angry.

Probabilmente anche loro sarebbero finite in un limbo d'indecisione, ma il loro proseguire si sarebbe rivelata una scelta contraddittoria alla passione emessa nei loro lavori, l'ardore wave che in Canada non ha smesso con la loro dipartita, ma se gli Arcade Fire trovavo una luce in Tunnels, le The Organ, con lo stesso piglio inafferrabile, sembrano sprofondare nell'abbraccio letale di Brother.

25.1.12

Bioware continua a ridicolizzarsi


Non bastava quel fiasco di Dragon Age II, non bastavano i fottuti Bioware Points per acquistare i loro DLC (Contenuti aggiuntivi) a pagamento, non bastava la mancanza di edizioni complete per evitare che i giocatori acquistassero i loro giochi ed i loro DLC a buon prezzo, non bastava una gestione orwelliana del loro primo MMO, Star Wars The Old Republic, non bastava il taglia e cuci visto su Dragon Age II per ricavare DLC da ogni parte, ora si va ancora peggio.

24.1.12

Deus Ex: Human Revolution


E' sempre difficile affacciarsi ad un videogioco come Deus Ex: Human Revolution, avendo ancora in mente il suo più illustre predecessore. Si rischia di non apprezzare una formula troppo sconvolta o troppo legata al lavoro precedente (cioè vecchia). Da parte mia, il primo passo verso questa serie è stato quello di completare il primo videogioco per avere un mio punto di vista, non basandomi solo su impressioni di videogiocatori più navigati, proseguendo saltando a piè pari Invisible Wars insieme a tutti i suoi difetti e planare dolcemente su questo terzo capitolo. Volevo, quindi, sentire sulla pelle cosa era cambiato in questi 11 anni tra struttura di gioco, idee di design ed altro.

17.1.12

2011: Metals

Malcelata luce che sbuca dalle nuvole e filtra in sinuosi raggi tra le tende di una finestra per poi vagare fermamente, in un lato della stanza, a marchiare la figura di una donna intenta a raccogliere frammenti, briciole, foglie d'autunno, impronte, polvere, ricordi e ciò che in modo univoco può ormai definire dolore.

Metals fa sì che risplendano, in un gioco di chiaroscuri, quelle poche canzoni del disco più consone al passato della cantautrice, una contrapposizione difficilmente rintracciabile nei dischi precedenti e nei cavalli di battaglia da spot come My Moon My Man, Mushaboom, I've Feel it All, e 1234. Tutto ciò che poteva sembrare morbosamente limpido e accecante prima, ora vive una dimensione credibile, tanto onesta da consegnarli ascolti e ricordi, mentre il passato ora è alla portata, quella giusta.

La finestra si apre gettando una pioggia di colori antichi, pesanti e rigeneranti.



FeistMusic

11.1.12

Come quella volta che mi portarono in Africa

Ascoltare per la prima volta Andy Stott è come essere rapiti da un auto nera e riaprire gli occhi in mezzo al deserto, non connettere tutto ciò che è accaduto nell'intermezzo tra questi due avvenimenti e rimanere tra lo stupito, lo straniamento e la demoralizzazione. Di punto in bianco vieni catapultato in un ambiente ostile, una giungla africana, un posto dove non ti senti accolto bene, dove la sabbia ti entra nei vestiti, il fango ti sporca la faccia e le liane ti ostacolano il cammino. Prendi confidenza con il luogo: flora e fauna cominciano a mostrarsi per quelle che sono e non per ciò che ti eri immaginato essere. Non c'è niente di buono o cattivo, è solamente il tuo orecchio che connesso al cervello deve continuare ad identificare costantemente i rumori del luogo. Questo per me è stato soltanto il primo approcio con questo artista che, ad oggi, conta solo di vari EP. E' ancora prematuro consigliare tracce da parte mia, non escludo che io o l'altro compare di blog possa in futuro parlarne più approfonditamente.

9.1.12

Riflessioni a ruota libera su Deus Ex

"Se non ci fosse stato un Dio, lo si sarebbe dovuto inventare" -Voltaire-

L'anno è il 2000, rischi di un collasso economico e sociale globale sono stati sfiorati da poco, il Millenium Bug è oramai un brutto ricordo e nel panorama videoludico viene pubblicato da Eidos, Deus Ex.
L'anno è il 2052, il mondo si prepara per un altro salto tecnologico, abbandonando le protesi meccaniche, il panorama ingegneristico saluta con grande orgoglio l'entrata in gioco delle nano-tecnologie all'interno del corpo umano. Le stesse in grado di trasformare il corpo umano in una meraviglia tecnologica o in una carcassa senza anima.