29.1.11

Quest'anno sono dieci, signora EDEN

Ho completato nuovamente Rez, sono penetrato nuovamente all'interno di EDEN per liberarla dai suoi pensieri e dalle sue paure e le ho permesso di riacquistare un'anima, uno spirito ed un corpo nuovo. Per fare questo ho riattraversato tutta l'evoluzione del sistema, del sistema Project-K, la nascita, la prosperità, la cattiveria, la confusione, i quesiti ed infine l'illuminazione. Crescevo mano a mano che bypassavo protezioni, distruggevo virus, annientavo firewall, passando dalla prima forma a forme più concrete, il pensatore in una postura Yoga, un universo in subbuglio, la figura di un neonato come simbolo di rinascita. Viaggiando per universi digitali, tra deserti, foreste, fondali oceanici, nei cunicoli del sottosuolo fino ad arrivare alla Intelligenza Artificiale mai sviluppata capiamo come l'artisticità di questo titolo non appare minimamente scalfita dal passare del tempo e mentre i videogiochi in 3D appaiono sempre più grezzi, spogli, poveri di dettagli, appartenenti ad un'altra era, Rez rimane immobile, statuario, mai toccato dal tempo nè sotto il profilo grafico nè sotto il profilo sonoro. Liberare EDEN rimane sempre una bellissima emozioni, aiutarla nel liberare la propria mente da tutto ciò che è estraneo dal sistema è ancora un'impresa ricca di emozioni. Rez HD (l'ultima versione uscita per Xbox 360 e la versione definitiva per ammissione del creatore) rimane ancora per molte persone un'esperienza insuperabile, un prodotto che mai è stato legato strettamente alla definizione "Videogioco" ma che è sempre stato definito in maniera diversa. La definizione che può avvicinarsi il più possibile è quella di "Videoinstallazione giocabile".
Vi propongo tra le traccie presenti nel gioco, una delle più belle ed illuminanti, presente nell'Area 5, l'ultimo meraviglioso livello di gioco. Come piccola descrizione per entrare nella traccia vi lascio poche righe: "Ci siamo avvicinati al cuore del problema, Eden, l'IA che governa Project-K, è sempre più vicina, la avvertiamo nel mutare dei propri ricordi, la avvertiamo nei pericoli che si parano davanti. Sta aspettando che qualcuno illumini la propria anima?!"

25.1.11

Canzone della settimana: The City


L'abbraccio è l' unità di misura più significativa e indispensabile per quantificare l'amore, una piccola e invisibile città con cui bisogna fare veramente i conti, ciò che è fuori per quanto illusorio e spietato possa essere non muterà se inizialmente ci lasciamo alle spalle la dimora del cuore, nemmeno se sei Eddy Merckx.

Sembra sia arrivata la ricreazione per Patrick Wolf, e ciò può portarlo a calcare vette ben più sostanziose rispetto a quelle della critica; dopo 4 album ormai già classici dell' indie-folk e del pop contemporaneo e maree di critiche entusiaste, stavolta il piccolo principe di Londra pare voglia dare luce al suo lato più allegro ed estroverso, e chissà, emulare certi artisti mainstream che lui ama tanto (tipo la Spears...già...).



Lupercalia come rito dedicato all' amore e dalla celebrazione della purezza, questo il titolo annunciato per il nuovo album previsto a inizio Maggio, che oltre alla inaspettata The City che può causare più qualche dubbio ai vecchi fans, ha con se anche il primo singolo uscito alla fine nel 2010, più incline ai fasti meravigliosi del passato, Time of my Life.

Testo:

(won't, won't let the city, won't, won't let the city...)
Won't let the city destroy our love
Won't let the city destroy our love
You know I
I hate to see you cry
But when you open up to me
I take you in my arms
Wish you the top, top, top, top of the morning
No, I
don't care about cash or careers
Your losses or your arrears
I take you in my arms
Wish you the top, top, top, top of the morning
Won't let the city destroy our love
Won't let the city destroy my love
Won't let no mistake take the roof from off our heads
No I
Won't let this city destroy us
Won't let the city destroy our love
-
(come on)
Talk to me
Let me shed some light on your dark
Help you see
How darling you've left your mark
On my life
And the beautiful all around
When I see you, top, top, top, top of the morning
I was lost
Until that night we kissed
Give it up
A life, oh darling, not this
You want more
Than the hell this city lets you down
When I see you, top, top, top, top of the morning
I
Won't let the city destroy our love
Won't let the city destroy my love
Won't let no mistake take the roof from off our heads
No I
Won't let this city destroy us
Won't let the city destroy our love x3
(won't let the city, won't, won't let this city...)
-
No, no, no, no
Not about the debts you made
The car we never had
The house we never owned
Darling don't look so sad
It's about that day we kissed
Down by Niagara Falls
It's about the keys, the keys, the keys to my heart you hold

(Top, top, top, top of the morning to you)
Won't let the city destroy our love
Won't let the city destroy my love
Won't let no mistake take the roof from off our heads
No I
Won't let this city destroy us
Won't let the city destroy our love x3
(won't let the city, won't, won't let the city...)

24.1.11

New Adventures in I-Pad


Speak It!, SoundyThingie, Mugician, Solo Synth, Synth, Funk Box, Gliss, AmpliTube, Xenon, iElectribe, BS-16i, M3000 HD, Cleartune, iOrgel HD, Olsynth, StudioMiniXI, BassLine, Harmonizer, Dub Siren Pro, e Moog Filatron.
Si può rischiare di rabbrividire se in un prossimo futuro i credits di qualsiasi album saranno composti da questo tipo di nomi e non dai soliti strumenti più o meno convenzionali, ma il sasso è stato lanciato, se pur con il disimpegno cronico e indispensabile che molto spesso domina Damon Albarn in queste occasioni.
Album realizzato con il principale ausilio dell' I-Pad con diverse applicazioni interne capaci di riprodurre suoni simili a strumenti elettronici di base o semplicemente strumenti manuali come il basso; questa la caratteristica tecnica principale di The Fall, rilasciato dai Gorillaz in download gratuito il giorno di Natale sul loro sito con molteplici offerte per chi è iscritto al fanclub ufficiale.

Una sorta di diario di bordo dove vengono annotate le sensazioni e i dettagli più particolari che si depositano nella mente del leader durante il tour Nordamericano della band, e che si condensano con l'aiuto del tablet computer in tracce sonore realizzabili amatorialmente anche dentro la stanza di un hotel, con magari davanti l' inedito panorama notturno della serata.
Il sound è sorprendentemente vario e profondo, vicino agli esperimenti sonori tipici del mondo Gorillaz, nella fattispecie alle loro raccolte di B,D,G-sides mentre nonostante i suoni sintetici privi di una profondità manuale il disco scorre suggerendo come detto una sequenza di immagini on the road con annessi riferimenti testuali e sonori che tentano di incarnare le atmosfere di una data città, come l'esempio di Detroit, un modo di fare sugellato anche dagli Ariel Pink lo scorso anno con Before Today.
Il mixing del disco e i vari contrasti in ordine di cronologia tra una traccia e l'altra accentuano l'atmosfera di road trip che però si avvale anche di qualche molteplice presenza umana, oltre a qualche strumento manuale aggiunto ci sono sprazzi di dialoghi al cellulare, smanettamenti radiofonici, la presenza sonora del duo Clash Simonon - Jones (una traccia di presenza ciascuno) e una sorprendente interpretazione vocale e strumentale di Bobby Womack nella solare Bobby in Phoneix, presenze e dettagli che smussano la rigidità dei suoni sintetici e rendono il viaggio più confortevole e meno indigesto da assimilare per tutta la sua durata.

L'intero disco è gratuito a questo sito, basta compilare i dati e nient'altro:
http://thefall.gorillaz.com/

22.1.11

I have the balls of steel!



Il duca sta tornando con dodici anni di tamarraggine arretrata...

21.1.11

Scappare da un mondo reale per rincorrerne uno virtuale


I poligoni e l'astratto sono due elementi che vanno bene insieme e se negli anni 80 gli sviluppatori erano costretti per carenze di hardware, nell'anno 2000 Mizuguchi dimostrò tutta la potenza espressiva di un mondo plasmato da soli poligoni e musica. Fotonica rientra in questo filone astratto, inserendo elementi diversi da quelli che caratterizzò a suo tempo Rez. In Fotonica dobbiamo scappare da qualcosa o raggiungerla? Se le palline bianche simboleggiano il mero denaro (Gold), le piattaforme possono simboleggiare i livelli della vita, i "cannoni" sono i salti di qualità che ti aiutano a raggiungere piattaforme più alte ma ti possono sbilanciare e lanciarti nel vuoto. Mancare la piattaforma significa cadere nel vuoto più nero e ricominciare da capo, raggiungere la meta significa arrivare in un luogo pieno (caratterizzato dal colore bianco). Il gioco è una citazione anche al lavoro che Mizuguchi ha fatto con Rez ed in parte ne ricalca lo stile, utilizzando la musica come supporto al giocatore nelle fasi salienti, creando dei crescenti durante le sessioni più difficili e provocando delle distorsioni quando riusciamo a concatenare un certo numero di palline in sequenza. Da li lo schermo si colora di giallo, la musica si distorce, la cinetica diventa più marcata, l'effetto blur aumenta e la tensione di completare il livello perfettamenente sale. Il gioco offre pochi stage, ma ben sviluppati, rigiocabili grazie alle varie vie di fuga che il giocatore può scegliere per completare il livello, cambiando, volta per volta, la strategia durante la corsa. Un altro gioco gratuito che merita di essere giocato anche in qualche ritaglio di tempo.

http://www.kongregate.com/games/SantaRagione/fotonica

19.1.11

Long Playing: Shackleton - Fabric 55

Il Fabric nasce nel 1999 ed è ad oggi uno dei nightclub più quotati e famosi in tutta Londra, nucleo che si nutre delle influenze elettroniche più fresche e fervide del panorama odierno. Dagli albori della sua nascita propone agli artisti della scena che trovano spazio nel locale di compilare una compilation da far pubblicare in una collana a nome del locale, istantanee che fotografano la cronologia sonora del club e di conseguenza oserei dire del progresso elettronico di quest'ultimi anni, dalla techno, al dubstep, House e via dicendo....

Per Sam Shackleton, produttore e fondatore della defunta etichetta dubstep Skull Disco a cui recentmente è stato chiesto di forgiare il cinquantacinquesimo capitolo della collana Fabric dopo 3 Ep fatti circolare con successo, è l'occasione di condensare tutta la sua essenza sonora che a conti fatti con questa uscita crea nuovi spazi e nuovi orrizzonti per quella corrente elettronica sempre più inafferrabile che si chiama Dubstep.

La curiosa omonimia con il famoso esploratore Ernest Henry Shackleton ci sta quasi a pennello, solo che L'antartide dista quanto mai più lontana dalle trame di questa musica dominata da opprimenti ritmi tribali, rintocchi di goccie che impattano su macerie metalliche, imponenti bassi che si ergono con vigorosa imponenza e rumori di fondo che riecheggiano e ti circondanno tra tentazione e oppressione.
Non citerò Axl Rose in una delle citazioni più banali possibili in questo caso ( ma che ahimè è emersa nella mente), ma l'esperienza sonora di questa proposta ha la capacità di catapultarti in una spiritata giungla tropicale osservata tra fresesia e timore, tra allucinazioni e traccie di presenza umana ignota.

Residui Dubstep e la minimal techno di Berlino dove lo stesso Sam ha trovato casa ultimamente, nient'altro si può provare a individuare perchè questa compilation è l'ennesima metamorfosi della scena elettronica di Londra che mai come stavolta tenta di smarcarsi dalle proprie regole e dal proprio timbro europeo.

Shackleton - Fabric 55 - 30min excerpt by factmag

Tracklist:
1. Shackleton – Come Up [unreleased]
2. Shackleton – Moon Over Joseph’s Burial [Perlon]
3. Shackleton – Hypno Angel [Skull Disco]
4. Shackleton – Visontele [unreleased]
5. Shackleton – Interlude: Blood Rhythm With Wishy Drones [unreleased]
6. Shackleton – Operatic Waves [unreleased]
7. Shackleton – Closeness to Nature [unreleased]
8. Shackleton – Negative Thoughts [Perlon]
9. Shackleton feat. Vengeance Tenfold – Death Is Not Final [Skull Disco]
10. Shackleton – International Fires [unreleased]
11. Shackleton – Paper [Perlon]

Qui invece il mix dell' intero disco, zona Off Limits.
DjMix

18.1.11

Salviamoli finchè siamo in tempo

Internet è bello perchè è vario e ricco di contenuti, ma siamo sicuri che rimarrano in eterno nei numerosi server sparsi in giro per il globo? Ho i miei dubbi. Da curioso mi sono imbattuto più volte in siti contenenti materiale importante dal mio punto di vista, ma oramai offline e difficile da reperire. L'ultimo di questi è stato proprio il "Making of" che rilasciò Fumito Ueda dopo l'uscita di Shadow of The Colossus. La particolarità sta nell'analisi esaustiva di stampo tecnico su tutto ciò che riguarda il titolo, quindi non sono discorsi da Limited Edition insomma. Metto a disposizione questo spazio per condividerlo con tutti in formato html per una facile fruizione ed aggiungo anche le slide riguardanti il "Making of" di ICO che avevo già trattato qualche tempo fa e utile per chi vuole averle tutte e non sa dove trovarle.

MAKING OF ICO
MAKING OF SOTC

Sognare è lecito, svegliarsi è vitale

L'anno 2010 si era chiuso lasciandoci speranze e desideri su un probabile risveglio della SEGA, di una sua rivalutazione dell'impatto che ebbe nei primi anni 2000 la sua ultima console, il Sega Dreamcast, e il desiderio di poter riprendere in mano alcuni di quei progetti per farli rinascere sotto un'altra luce. Gli appassionati vedevano, quindi, l'annuncio per Febbraio della Dreamcast Collection come la mossa giusta per dimostrare a tutti quelli che ancora credono in questa società che qualcuno non è del tutto rincoglionito. L'anno 2011 si apre denso di attese, di speranze e di rinvii, peccato che fin da Gennaio per chi si aspettava una "rinascita dell'old school" da parte di SEGA ha tirato subito in remi in barca ed ha ricominciato ad affidarsi alla corrente.
 La suddetta Dreamcast Collection uscirà il 25 Febbraio in esclusiva per le piattaforme Microsoft (Xbox 360 e Windows PC). Subito salta all'occhio che c'è poco di Collection, perchè un prodotto del genere doveva contare almeno una decina di giochi assortiti tra i titoli previsti o già rilasciati sottoforma di XBLA e giochi inediti come Jet Set Radio, Shenmue...
Inutile continuare a ribadire che l'occasione è persa, meglio capire se c'è qualcosa di buono in questa compilation di giochi: Sono presenti quattro giochi, di cui tre ( Sonic Adventure e Crazy Taxy) usciti sia su Dreamcast che su altre piattaforme e già disponibili come Xbox Live Arcade. Sega Bass Fishing e Space Channel 5 Part 2 sono due giochi che sono usciti entrambi su Dreamcast e su PS2, però il secondo arriva per la prima volta sul mercato occidentale. Primo punto a favore quindi per questa Dreamcast Collection che verrà commercializzata ad un prezzo budget (30$-30£-30€).


Sonic Adventure
E' il primo dei quattro giochi usciti come Xbox Live Arcade, a mio parere è stata convertita la versione Game Cube e lo dimostra il fatto che sia uscita insieme ad una ad un DLC che aggiungeva la dicitura DX al gioco inserendo missioni extra. E' un platform storico che purtroppo risente di un porting selvaggio da parte di SEGA che non ha adattato le meccaniche di gioco ai nuovi controller, non ha inserito nè il 16:9, nè il supporto ai 1080p ed infine non ha risolto i bug pre-esistenti.


Crazy Taxi
Il seconto titolo uscito come Xbox Live Arcade, uscito con una conversione migliore rispetto a Sonic con il supporto ai 16:9, ma la mancanza di una parte della OST ufficiale e dei luoghi sponsorizzati dal gioco come Pizza Hut o KFC presenti nella versione Dreamcast. Rimane comunque un titolo arcade che ha fatto la sua storia, sopratutto nelle sale giochi.


Sega Bass Fishing
Uno dei giochi di pesca più conosciuti, un arcade apprezzato anche nella versione Dreamcast grazie alla periferica a "canna da pesca" che venne commercializzata insieme al gioco (in bundle o separatamente). Un gioco che consiglio vivamente e che spero supporti la canna da pesca di Rapala Pro Fishing 2010.


Space Channel 5 Part 2
Un gioco musicale molto conosciuto dagli appassionati, ma rimasto un pò troppo di nicchia. Il gioco vale la candela (anzi la collection) e la versione originale venne sviluppata in collaborazione con Michael Jackson. La storia parla di Ulala, eroina in abiti funky futuristici che dovrà ancora una volta salvare la terra dagli alieni cattivi a colpi di musica.

12.1.11

Canzone della settimana: All The Eastern Girls

Alla luce dell' annuncio sorprendente del concerto degli Arcade Fire a Lucca per Sabato 9 Luglio, parliamo di una band che ha avuto il suo esordio dal vivo in Italia proprio durante l'ultima tappa dei canadesi in Italia, a Bologna per L'I-Day festival.

Evento di cui sono stato partecipe e fiero della resa finale anche grazie alle esibizioni cosiddette minori dei Fanfarlo e di questi londinesi alle prese con l'unione tra shoegaze pop di inizio anni '90 e il pop britannico più recente che fonda le proprie radici nel revival wave.

Questo contrasto fa sì che il genere più sbiadito, quindi lo Shoegaze, rivesta di una nuova luce e di una riproposizione più attuale e lontana dalle proposte nostalgiche, inoltre la personalità spiccata della band fa il resto, specie sul palco dove le pose vicine allo stile brit-pop degli anni d'oro dei loro chitarristi fanno da scudo a una rodatissima macchina pop capace d'incantare con canzoni pop profondamente alla ricerca della perfezione, e questo senza ancora aver pubblicato l'album d'esordio.

Esordio, che si chiamerà Palace, infatti uscirà nei negozi a inizio Febbraio e atteso con fiducia da queste parti visto che diverse canzoni incluse sono già state pubblicate in precedenti Ep che hanno accompagnato la realizzazione dell' album, percorso che ricorda quello degli artisti indie tra anni '80 e metà '90 e che ultimamente aveva perso di valore, ma alla luce dell' insuccesso delle recenti rock band britanniche forse era giusto fare un passo indietro.



Su soundcloud sono disponibili tutti i loro singoli finora pubblicati più questo Ep The Wintering che uscirà insieme a una versione deluxe del disco.

CHAPEL CLUB - 'THE WINTERING EP' by east city records
Chapel Club by east city records

10.1.11

Irriducibile passione


Chiamali pazzi, chiamali sognatori, chiamali perditempo, grazie anche a sviluppatori del genere certe console non muoiono tanto facilmente.
Dalla vicina Germania, un gruppo di sviluppatori indipendenti dal 2005 non cessano di occuparsi di due console che in tutti questi anni hanno attratto e fatto sognare appassionati di cabinati e non solo. Nel 2005 fecero uscire il primo gioco: Last Hope su Neo Geo. I NG:DEV.TEAM sono uno dei pochi team che ha mantenuto almeno ad uno il numero di uscite su Sega Dreamcast dopo il canto del cigno in Giappone da parte della Sega con un episodio della serie di Puyo Pop nel "lontano" 2004. A fine 2010 è uscito Fast Striker su Dreamcast dopo aver fatto capolino su Neo Geo MVS e sul corrispondente cabinato. Spero di poter riparlare di questo gioco nel corso del decimo anno dopo la "presunta morte" del Dreamcast in Europa.

http://www.faststriker.com/index.html

6.1.11

Indie Gaming Festival 2010 - Un universo autogestito


Se non si era già capito, nel campo videoludico il fenomeno "Indie" è praticamente un mercato che corre parallelo a quello Main Stream e che non ha nulla da invidiare, neanche le vecchie tradizioni. Per questo siamo arrivati alla 13esima edizione dell'Indie Gaming Festival, una manifestazione che si terrà a Los Angeles (nella terra del famoso E3) dal 28 Febbraio al 4 Marzo prossimo. Qui una giuria di critici valuterà le produzioni di quest'anno che hanno partecipato all'iniziativa.
Inanzitutto il sito ufficiale: http://www.igf.com/
Quest'anno i giochi in concorso che hanno raggiunto la finale si possono individuare dal mio punto di vista in due filoni: Il primo filone è "Indie mainstream", una definizione un pò cattiva che ho partorito due secondi fa, ma che colpisce nel segno, perchè rientrano nella categoria quei giochi che qualsiasi acquirente abituale di piattaforme come Steam ne ha sentito parlare o letto il titolo tra i giochi in offerta o in preordine. Il secondo filone invece sono i cosiddetti "Indie poco cagati", essenzialmente titoli che non hanno fatto parlare molto di sè, di cui non ho letto niente, di cui ignoravo l'esistenza, di cui aspettavo notizie dell'uscita completa.
Tra i primi abbiamo Amnesia: The Dark Descent, videogioco d'avventura horror che ha letteralmente sbaragliato la propria concorrenza nel genere horror dimostrando non solo che il genere è ancora molto appetibile, ma che è possibile farlo senza spargimenti di sangue, scene splatter, nemici che escono "dalle fottute pareti"; Cave Story in una edizione rinnovata per Wiiware (distribuzioni digitali presenti su Nintendo Wii), di cui non so dire molto se non che è uno dei giochi indie più conosciuti del panorama. Proseguiamo nel primo filone con Minecraft, il principe dei pre-order immediati, cioè non è solamente uno dei giochi indie più venduti (se non il più venduto) fino ad ora, ma lo è stato grazie anche ad una formula adottata anche da altri sviluppatori dove l'utente acquista il gioco ad un prezzo base ridotto ed la versione alpha. Secondo questo rapporto di fiducia che instaura il cliente con lo sviluppatore acquistando un gioco in pratica spoglio di moltissime cose, quest'ultimo gli offre la possibilità di aggiornare il gioco ogni volta che esce un aggiornamento fino ad arrivare a possedere la versione completa. E' un sistema interessante che è diventato efficace con un gioco sandbox dove non c'è un obiettivo preciso se non sopravvivere, dove la comunità di giocatori propone idee da inserire nel gioco e di fatto modifica e/o arricchisce il gioco a suo piacimento. Minecraft però non è solo questo, ma è anche un gioco d'avventura dove il giocatore ha moltissima libertà e dove può recuperare materiali scavando (Mine) per costruire ciò che vuole (Craft). Bit.Trip Runner è un altro gioco platform che si vede ogni tanto in sconto su Steam, da me poco conosciuto.
Ultimo gioco che inserisco in questo filone è Retro City Rampage, un videogioco Free-Roaming che si basa sulla serie GTA per trasformarsi in un enorme calderone citazionistico in stile 8 Bit. Un gioco da molti (compreso me) atteso e che spero non lasci con l'amaro in bocca.
Per il secondo filone i giochi conosciuti si assottigliano, quindi cominciamo con quello che più conosco e uno dei più sperimentali: Hazard: The Journey of Life. L'idea di base del suo creatore (unico realizzatore del gioco) era quella di creare un FPS con armi senza avere il bisogno di sparare e uccidere qualcuno. Io lo definisco come l'apertura del vaso di pandora scaturita da Portal, videogioco Valve che ha fatto capire al mercato che una pistola non deve necessariamente sparare pallottole, in Hazard non solo è presente quello, ma tutto il mondo si basa su puzzle ed enigmi logici basati su piattaforme, colori e forme in un complesso labirinto tridimensionale. A House in California, un'avventura punta e clicca surrealista sviluppata in Flash che recupera le vecchie avventure grafiche comparse negli anni 80 sui primi PC. Nidhogg, un action platform dove il giocatore proseguirà la propria avventura con salti o a colpi di fioretto. Anche qui abbiamo il recupero dello stile grafico che caratterizzava la prima piattaforma Atari, il 2600. Il gioco si muove veloce tra i vari livelli, tra livelli bidimensionali dai colori pieni e definiti, sicuramente un'opera da tenere d'occhio.
Rimangono i restanti giochi che ho deliberatamente scansato come i titoli sviluppati su piattaforma iOS (non possiedo Ipod/Iphone), i titoli MMO (ciao ciao Neverdaunt:8Bit) e i titoli che rimangono indefiniti come Dinner Date, una esperienza emozionale che fatico ad inserire tra i due filoni, primo perchè è un titolo che ha fatto parlare di sè per le idee che racchiude, ma che si fa conoscere lentamente tra i poco/non interessati a questo panorama perchè difficile da apprezzare appieno (sopratutto con il prezzo che ha). Aspettiamo quindi Marzo per saperne di più sui vincitori ed in generale sui videogiochi non ancora completi.

2.1.11

Il 2010 in 31 livelli - Lato B


Wild Nothing - Our Composition Book
Dal vangelo secondo Johnny Marr, dimostrazione che pur senza molti mezzi a disposizione, se imparata la lezione, si può varcare le soglie verso il firmamento dell' eternità, a patto però che la canzone non finisca.

Deerhunter - Desire Lines
Pop song per chi non soffre di vertigini.

Chapel Club - The Shore
Vedere un gruppo esordiente di tale bravura alle sue prime, timide e ingenue prove dal vivo è una esperienza da tener stretti sempre, poi in quel pomeriggio su quelle note sembrava che il mondo si fosse fermato ad altitudini inesplorate; niente potrà macchiare quel ricordo, nemmeno un album in uscita che si prospetta già più che ottimo a meno di disastri, ma ne riparleremo il prossimo anno, sono solo all'inizio.

Perturbazione - Del Nostro Tempo Rubato
Questa canzone zoppica come tante delle esistenze incomprese che coesistono attorno a noi, in silenzio.

Eels - A Line In The Dirt
Amara ma sincera analisi sull' abbandono, e sulla fraglità dei rapporti.

Massive Attack feat Damon Albarn - Saturday Comes Slow
Sembra che a questo brano non sia rimasto nient'altro in mano se non una disperata richiesta da cui dipende la sua intera esistenza e una sopportazione maggiore di una agonia che si trascina dietro da tempo.

Laura Marling - Goodbye England (Covered In Snow)
Winter was on us at the end of my nose, but I never love England more than when covered in snow.
Fra un paio di mesi arriverà ad avere 21 anni e ha già intrapreso una strada fatta di grandi canzoni.
Ci sarà sempre spazio sul mio libro Laura.

Arcade Fire - The Suburbs
"So can you understand why I want a daughter while i'm still young? I wanna hold her hand and show her some beauty before this damage is done, But if it's too muck to ask it's too much to ask, then send me a son."
Questo pezzo con relativo video incarna il disincantato sentiero che i giovani assuefatti dai sobborghi si trovano sempre più prossimi ad affrontare mentre il terrore, la rassegnazione e malinconia la fanno da padrone.
Il brano cardine di un disco che basa il proprio equilibrio sui ricordi d'un passato perso a raccogliere utopie e sofferenze pronte ad infrangersi su quel sentiero che però non può niente contro la volontà e la tenacia, e quel filo rosso che alimenta ognuno di noi.
"Is how something so small can keep you alive."

Four Tet - Love Cry
Ennesimo lavoro di Four Tet di una purezza di suoni scintillante e assemblati con una dovizia innata, da ascoltare tutto il disco con i mezzi migliori possibili, per non perdere assolutamente nessuna sfumatura, nessun cerchio acquatico che prende il suo spazio e avanza lungo la parete.

The National - England
I testi di Matt Berninger non sono del tutto lucidi, perciò direi che questa canzone parla della pioggia.

Ariel Pink's Hanuted Graffiti - Round And Round
Personalmente avrei scelto Menopause Man dal loro disco, ma non si può far altro che arrendersi al tormentone sotterraneo dell'anno, con un ritornello che rimarrà a riecheggiare per non so quanto ancora.

Janelle Monáe - 57821
Sembra uscita fuori dal canzoniere dei Fleet Foxes, ma è una delle tante emanazioni di Janelle provenienti dalla sua formidabile fiaba.

Sun Kil Moon - Third And Seneca
Ecco perchè perdo tempo con autori ignorati e apparentemente prolissi e insondabili, per ritrovarmi senza preavviso il cuore rovesciato sul pavimento. Nessuna logica, nessun motivo afferrabile.

Beach House - Real Love
Una canzone intima e capace di essere inafferrabile ai primi ascolti, salvo poi ritrovarti faccia a faccia con lei e accorgerti che non c'è nient'altro di più indispensabile.
Quando si parla di generi cosidetti "artefatti" come il Dream pop c'è spesso qualche dubbio sui reali meriti del sound che spesso sopperisce con le sue suggestioni a una carenza compositiva di fondo, per le canzoni scritte dai Beach House invece questo a volte si pone come limite per un successo maggiore. Questo brano parte appunto come una semplice ballata che mostra la sua esile e sofferta figura nuda nei chiaroscuri della notte per poi essere iradiata piano piano dalle prime luci dell' alba.

Sufjan Stevens - Heirloom
Ben prima del lontano mondo magnetico e totalizzante di Adz, Sufjan ha saputo regalare con un Ep una manciata di canzoni folk nel suo stile più familiare e umano, qualcosa di più avvicinabile al cuore.

That's All Folks!