2.3.15

Ricollocamento numero 3/ metà 10'

Non parlo assiduamente di musica dal 2011, sostanzialmente perchè non c'è molto da dire, perciò così ,butto giù una serie di nomi a caso di ciò che ho apprezzato e reso grazie durante quest'ultimi anni.

Innanzitutto un grappolo di cantautori che potrei ricondurre a una sorta di scena slacker, che musicalmente e per attitudine si riflettono in questa definizione cara all'esordio di Linklater alla regia; ovvero Bradford Cox (sia solista che con i Deerhunter), Ariel Pink, Mac deMarco, Connan Mockasin e forse anche Ty Segall.
Ciò che è più vicino al brit-pop o generalmente a scene musicali gloriose.

Poi il primo disco di John Grant, la collaborazione tra King Creosote e Jon Hopkins, l'affermazione dei Beach House, il ritorno di Fiona Apple, la riesumazione di alcune salme ( Neneh Cherry, Bill Fay, Swans), Bish Bosch, Colin Stetson, Andy Stott, Oneothrix Point Never, Let England Shake, il doppio disco di Grouper, la sola presenza dei Death Grips, Erykah Badu che trova il tempo di ribadire la sua regalità, Matana Roberts, Tim Hecker,, Miley Cyrus e il post puttanesimo, e per ultimo l'improvviso e incomprensibile exploit dopo venti e più anni di carriera di Mark Kozelek, probabilmente pure lui è rimasto di stucco e ha cominciato a delirare, ma è comprensibile.

Rimarranno pure i Daft Punk, These New Puritans, Kanye West, War on Drugs, St Vincent, Lana del Rey, The National e Alt-J, e Kendrick Lamarra, M83 magari, non per me.

Per il futuro scommetto su Laura Marling (anche se ha già contribuito molto con il precedente disco) e i Money, sempre se il loro cantante non si abbandonerà completamente alla poesia e al vagabondaggio alcolico.

Comunque dicevo, tanta di questa brava gente la scambierei volentieri con un disco a caso dei Novanta, tipo Entroducing di DJ Shadow.

26.2.14

MEMORIES #2: Il buco nero catodico delle 3 A.M.

Mi capitava spesso durante l'adolescenza di essere preso in giro per una ampia gamma di motivi, e tra i tanti momenti significativi ricordo mio fratello che mi guarda e ride di gusto durante una scena di Tutti Pazzi per Mary, dove si viene a sapere che il fratello autistico di Mary è un fanatico di MTV, e io all'epoca ero colpevole di seguire questo canale (oltre a The Box, certo, ma anche TMC2), e l'accostamento quindi sembrò per lui naturale, e aveva senso.  Amavo i videoclip, tipo Pamela Anderson che ingoiava uno per uno i Lit e altre cose, ma non necessariamente le canzoni in sottofondo (fino al 2004 non avevo ben chiaro di come suonasse Paranoid Android, perché collegai solo allora che dietro a quel videoclip ci fossero i Radiohead; conoscevo Karma Police sì, non conoscevo Ok Computer).

Capita che ad un certo punto della mia infanzia inizio a scoprire l'ebbrezza di stare svegli per gran parte della notte, quella che si può definire oltre il confine della vita quotidiana e delle sue regole e inculate varie. Capita perciò, nel bel mezzo di un capodanno o i dintorni del post-capodanno (?) passato a infilare con gli amici i petardi nelle cassette della posta altrui, e quindi non c'è ancora scuola e praticamente non fai un cazzo dalla mattina alla sera (sì i compiti, certo), arrivò il momento in cui mi chiesi, rinchiuso in casa, avvolto dalla notte: Cosa può trasmettere ancora la tv? Chi può seguire ancora la tv a quest'ora? Che mi sembrano domande ancora oggi zuppe di significato, nonostante Internet che ai tempi non garantiva una velocità tale da perderci le nottate, e io non avevo ancora un computer.

E trainato dal contesto vacanziero, da Brand:New e da Massimo Coppola (2000-2001 ok?) scopro così: Fuori Orario, il fuori sincro di Ghezzi, lo show di Enzo Salvi, e altra bigiotteria video andata a male.
In una fatal domenica però, su Mtv, verso le 3 di notte e quindi ai picchi estremi di questa curiosità ricca di irreversibili danni al cervello, scopro le viscere musicali di un canale che all'epoca era perlopiù basato su un format europeo, e dove quindi l' influenza italica dirigenziale al suo interno non copriva tutte le 24 ore e tutte le scelte dei prodotti.
Musica elettronica senza grancassone che pompa in 2/4 like "alla consooole mimmo merelli", niente Eifel 65 per come erano i miei standard ai tempi ma qualcosa di più vicino a ciò che sentivo in sottofondo nei videogiochi Playstation. Poi i video, intenti a mostrarti cose importantissime come: Insetti rinchiusi in bottiglia, poligoni di colore variabile che gravitavano attorno al niente cosmico, le scale al buio, matti e psichiatria evasa che correva lungo la strada, oggetti e natura varia proiettata in cielo perché sì, Rewind e Fast-Forward vari, ovviamente roba dark-gothic e altre cose che non ricordo perché tutto questo era un antidoto superefficace alla demenza e al non sonno (non era insonnia, non ancora).

Mtv Chill Out Zone era affascinante quanto impossibile da seguire, era il fuori orario di Mtv ed era sostanzialmente il cervello ad andare in fuori sincrono. Ed era senza fottuti vee-jay a presentare. Era, diciamo ,lo spazio promozione della Warp Records et simila, che provava a pubblicizzare i propri artisti durante gli anni 90', e per allungare il brodo fino alle sei di mattina si inserivano anche scelte che per me erano un po' i punti di riferimento del caso, come i Massive Attack e il carrozzone Trip-hop (ovviamente), i Daft Punk di Homework, e sopratutto, e ribadisco sopratutto, Bjork. Ho provato, in seguito, a seguire il programma migliorando i miei standard grazie alle prime uscite notturne nei week-end in barba a mamma e papà; e fino a che Mtv Italia ha cambiato proprietà e direttore decidendo di estendere le scelte musicali del prime-time per tutte le 24 fottute ore ed eliminare questo spazio musicale MAI, e dico MAI una sera, che un video di Bjork non si presentasse all'appello.

Gran parte di queste sicurezze scritte sopra stanno alla base di questo: www.mtv-chilloutzone.com.

C'è tutto, praticamente tutta la programmazione anno per anno del programma, dal 1993 ad oggi, diviso per nazioni che trasmettevano l'emittente. Una follia ineguagliabile, quindi ecco perché sto scrivendo di tutto questo con il cuore in pace. Tutt'oggi questa programmazione riesce a trovare spazio solo su Mtv Adria che praticamente trasmette in tutta la penisola balcanica, per poi destinata probabilmete a sparire per sempre in futuro.

Per curiosità ho provato a seguire una playlist europea del 1997, quella del rilancio probabilmente (del 1996 c'è poca roba) e il risultato è stato:

- Bjork, nel video + musica manifesto di una estetica riconducibile a tutto il malloppo precedente.
- Forse il primo video in assoluto di Aphex Twin, con la canzone che per gran tempo è stata in sottofondo al meteo del canale regionale di Lucca.
- Gli Stereolab, quindi anche il pop, quello del paradiso borghese.
- PSICHIATRIA RIBELLE!!!11!!
- Estetica New-Age e tri-quadrodimensionalismi vari.
- Suggestioni tibetiane tipo Buddha Bar.
- No-sense religiosi e panorami tridimensionali da botta tecnologica non ancora esteticamente addomesticata ai parametri noiosi di oggi.
- La strada.
- La Demenza.
- Buco nero drum and bass esistenziale che secondo leggenda è andato in onda solo due volte. Sconsiglio la visione a chi ama la vita, per i più coraggiosi, notare il logo di Mtv durante tutto il viaggio.

To be continued...

Next time: Pedinamenti e stalkerismo malato, disinteresse urbano e riti voodoo, tamarrismo a 300km/h, londra tropicale, anime giapponesi, natura spezzettata e frullata in aria, Aphex Twin e il pregresso del mondo.

Mio fratello guarda ancora oggi, con piacere e trasporto, Radiofreccia.

E domani si laurea.

In Scienze Politiche.

25.2.14

MEMORIES: Giorgia Surina oppure "sempre meglio di Bim Bum Bam".







E' come ricordarsi i ritorni da scuola con la pioggia battente e il lento appollaiarsi sulla poltrona mentre stai seguendo in default la classifica di TRL, con in prima posizione You Drive me Crazy di Britney Spears.



Mi piacerebbe ricordare i Foo Fighters che per una serie di fattori ignoti andarono secondi in classifica con Learn to Fly per non tornarci mai più, ma non è questo il caso.



Che poi nel' Ep c'è una campionatura di un brano di Gavin DeGraw, perciò niente è buttato così tanto per mostrare con dis-gusto una adolescenza spenta.



Giorgia Surina Venerdì sera faceva parte di una giuria di Sanremo per (respirone) giudicare la sezione giovani. Giorgia Surina molti anni addietro faceva parte del giovane cast di JTV, canale di cartoni animati, notizie e quiz per ragazzi. Gran parte di quei cartoni animati sono stati acquistati in blocco da Mediaset che tutt'ora ama riproporre (Dragon Ball, I Cavalieri dello Zodiaco, I Simpson,  Dr Slump e Arale).

Ma prima della Surina, di Mediaset, e di Rocco Hunt; JTV si chiamava semplicemente Junior Tv, trasmetteva cartoni lungimiranti e basta, iniziò a prendere una piega diversa con l'avvento e l'acquisto da parte di Enrico Preziosi e di Raimondo Lagostena.



Ho questo ricordo di esser stato con la mia famiglia in un convegno realizzato dall'emittente, in una enorme sala per conferenze, illuminato da lampadari eleganti (dettaglio che devo riportare altrimenti il ragazzino in me avrà da ridire), e dove tra le tante cose (che non ricordo) venivano distribuiti premi ai bambini della sala, premi tra cui un righello con sopra l'immagine di un arcobaleno, che credo di avere ancora; solo che quando menziono questo fatto ai miei genitori loro mi guardano preoccupati.

Però queste cose avvenivano veramente, ma in diretta tv, dentro in un luogo che poteva ricordare un circo, dove improvvisavano giochi e sia chi perdeva sia chi vinceva regalavano miriade di Big Babol ai bambini, nessuno poteva sottrarsi. Chi vinceva inoltre riceveva i giocattoli prodotti da Enrico Preziosi.



In altre occasioni in tv seguivo The Box, perché ogni tanto passava un cartone, o qualcosa di simile.




Re-Start

Ripartiamo così, senza promesse.




4.9.13

I consigli spassionati per giovani leader in erba

Paradox, produttori di giochi strategici, si assicurano che noi giovani (e meno giovani) leader o generali alle prese con nazioni virtuali, si ricordino della storia per evitare che si ripeti. In una calda giornata d'estate, mentre la felicità regnava sovrana, ecco aspettare stravaccato sulla sedia un caricamento di una partita. In quegli attimi, dove cominci a fissare la cornice del teleschermo, quando ti guardi attorno per avere rassicurazioni che "sì, sono nel posto giusto al momento giusto", appare l'incredibile. Non è vero, tutta suspance, in realtà non è apparso un fico secco o meglio, niente di più che una semplice scritta: "Non iniziare mai una guerra terrestre in Russia". Una roba inaspettata, come una legge costituzionale. Mi immagino alla Paradox durante le giornate di betatesting del gioco: "Ahooooo, ma la Russia non la conquisti neanche con i cheat!", urla il primo; "Ci metto una fregnaccia sul caricamento allora...", gli risponde il secondo. Quella frase così categorica prima dell'inizio della Nuova Partita mi ha segnato per qualche ora. Ora sogno altre prodezze stilistiche su altri giochi, tipo su FIFA 14: "Se prendere l'Inter date fuoco a Branca" o cose del genere.

30.8.13

Il Ninja Orientaleggiante Marchiato

Mark of The Ninja viaggia su alti standard qualitativi: il gioco funziona benone, non dura troppo, ci lascia controllare un ninja dal destino oscuro, ma dalle capacità fisiche chiare. Piattaforma, Avventura e Stealth in un unico gioco, una deriva metroidvaniana cosparsa da meticolosità e dettaglio splinter-celliano. Da predatore, ci pregustiamo la preda, la sua calma apparente, calcoliamo i movimenti, gli oggetti da utilizzare, disegnamo nella mente alternative su alternative su come uccidere il povero soldatino di turno ed arrivare all'obiettivo prefissato. La deriva mentale finale è apprezzabile ai fini di una storia normale, senza troppi fronzoli ed arricchita da sequenze animate di ottima fattura.

27.8.13

Un catalogo infinito

Trovarsi obbligati a stilare un catalogo di ciò che possiede in formato non-fisico è un brutto segno dei tempi, sia per la memoria che per gli acerrimi nemici del consumismo. Ho prodotti da consumare da qui alla fine dei tempi ma non demordo, è come pagare un piccolo pegno ogni tanto per navigare nel proprio oceano personale di divertimento. Tra fogli Excel, profili, siti e negozi, il sudore sulla fronte per catalogare i prodotti del digital delivery ha il sentore da "Figlio della New Economy Videoludica" dove l'importante è accaparrarsi più prodotti possibili al meno prezzo. Minchia! (quanta roba devo ancora catalogare...).