25.1.12

Bioware continua a ridicolizzarsi


Non bastava quel fiasco di Dragon Age II, non bastavano i fottuti Bioware Points per acquistare i loro DLC (Contenuti aggiuntivi) a pagamento, non bastava la mancanza di edizioni complete per evitare che i giocatori acquistassero i loro giochi ed i loro DLC a buon prezzo, non bastava una gestione orwelliana del loro primo MMO, Star Wars The Old Republic, non bastava il taglia e cuci visto su Dragon Age II per ricavare DLC da ogni parte, ora si va ancora peggio.

I DLC si sono trasformati in una merce producibile a costo zero e rivendibile a buon prezzo (per loro): taglio qui, taglio là, tolgo questa armatura e quest'arma dal gioco e te la faccio pagare 10 volte tanto, tolgo una missione già presente nel gioco qui, una classe dalla modalità multiplayer là e poi a chi le diamo? Andiamo dai distributori! Si ma non tutti sono simpatici per i nostri interessi, quindi li diamo solo a qualcuno di specifico, poi ne mettiamo un pò nel nostro negozio, tanto per far rosicare un pò i nostri fan. Ed ora? Ah si! Ci sono gli artbook da vendere, quindi mettiamo lì un pò di codici da riscattare e poi, visto che le action figure non se le caga nessuno, mettiamoli pure li!
Non bastava la distribuzione su pile Duracell o su bibite varie, ora si passa anche alle action figure, domani sarà la volta dei capi di abbigliamento. E' un marketing quasi suicida: si sfruttano le debolezze dei propri clienti per inglobare all'interno del marchio più prodotti possibili. La presenza di una porzione di gioco da riscattare all'interno delle scatole di action figure è un altro passo avanti per arrivare, nel lungo periodo, al punto di saturazione della pazienza di qualsiasi individuo. Non solo è una gran rottura non avere la possibilità di acquistare in un pacco unico tutti i contenuti, non solo c'è la beffa che a questi codici viene data una scadenza, ma anche a livello economico è un salasso per i clienti che vengono spinti verso questo vortice infernale ed il marchio si trasforma semplice macchina mangiasoldi. L'affanno che stanno avendo nel spillare soldi il più possibile, sarà ripagato solo nel breve periodo, quando troppi prodotti saranno offerti in questa maniera ci sarà sicuramente un tracollo deciso.
Secondariamente Bioware si sta buttando la merda in faccia, giorno dopo giorno, con politiche opposte rispetto al modo con cui ha accresciuto il proprio nome e la perdita di fiducia si comincia a sentire già da ora, sopratutto tra gli utenti che si ritrovano sul gioco online di Star Wars. La speranza: che Bioware inizi a fallire tutti i futuri progetti, con una spirale infernale che andrà a chiudere lo studio forzatamente e i pochi talenti rimasti in quel giro si stacchino e tornino a produrre videogiochi degni, con un comportamento onesto nei confronti dei suoi appassionati.

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