19.4.11

Sacrificare la PSP Go per un bene superiore

Non sembra ancora del tutto confermato, ma, dati di vendite alla mano, non ci potevamo non aspettare che Sony staccasse la spina al malato terminale. La PSP Go dimostra l'inadeguatezza del mercato in cui è entrata, l'arretratezza culturale nei confronti dei contenuti digitali, ma anche il buon senso nel pensare che se un gioco lo acquisto, lo voglio apprezzare con tutti e 5 i sensi.
Sony ha fatto la sua parte, ha tentato di lanciare una piattaforma dipendente al 100% dalla connessione internet, dalle transazioni online e dal sistema delle carte di credito e simili. La società a rigettato la proposta, non ancora pronta al più grande furto di proprietà che avverrà nei prossimi anni dove molti oggetti, non tutti sia chiaro, saranno acquistabili solamente su "licenza" ma che in realtà non si muoveranno di un millimetro dal loro luogo di origine o di salvataggio se non grazie alla duplicazione.
Spinoso come argomento, dalla parte del digitale troviamo aziende come Valve che sta navigando nell'oro grazie alla sua opera di rivitalizzazione del mercato PC o come Apple che sembra essere peggio di Re Mida, riuscendo a conquistarsi ampi consensi nei settori in cui ultimamente sta investendo (escludendo l'Apple TV). Alcuni saranno dispiaciuti, molti saranno entusiasti di vedere come l'accentramento massimo che proponeva la PSP Go nei confronti dell'azienda Sony sia colato a picco come il Titanic. L'industria ringrazia, la grande distribuzione ringrazia, i negozi al dettaglio ringraziano, l'utente ringrazia. Ed ora cominciano già i paragoni con altre console portatili uccise dal mercato, paragoni affrettati e superficiali dato che la PSP Go non è morta per demeriti, ma per selezione naturale. La grande distribuzione è spietata in tutti i campi, senza il loro supporto la console non ha trovato il giusto bacino di utenza, il prodotto non è stato in grado di collocarsi nel giusto bacino di utenza trovandosi davanti a genitori sbigottiti per la mancanza del lettore UMD e bambini ignari di quello che NON poteva fare la console ovvero leggere il giochi nella maniera più tradizionale possibile. A distanza di qualche anno immagino già la collocazione della Go in una piccola tribuna elitaria dove verrà ammirata per la precocità della propria idea.

Nessun commento:

Posta un commento