4.4.11

2007, cosa non mi aspettavo dalla Playstation Portable


Sono ormai quattro anni che ho riposto in altre mani con una vendita a me vantaggiosa in quel periodo la prima console portatile di Sony. Riguardando questi quattro anni mi sono accorto di quanti piccoli passi abbia fatto una console che già a quel tempo ritenevo finita, superflua, interessante solo sotto il profilo homebrew e oramai distrutta dalla concorrenza con il Nintendo DS. Riflettendoci più volte, questa piccola (si fa per dire) console sfigata ha avuto più di un momento per riscattarsi ed in buona parte ci è riuscita. Partiamo inanzitutto dalla situazione in cui ho lasciato la console: non c'è molto da dire, Metal Gear Solid: Portable Ops era uscito in Europa, God of War Chains of Olympus era già ad un buon grado di sviluppo ma già mostrava un setting fedele ai capitoli su console, quindi non mi interessava più di tanto. Oltre a questo c'era il nulla o meglio, il Giappone riusciva ancora ad andare avanti con l'inizio del fenomeno Monster Hunter, ma l'Occidente era messo molto male come mercato e la sete di esclusive di Nintendo sembrava insaziabile, in grado di abbeverare il DS ancora per molto tempo (valutazione sbagliata visto che il DS ha intervallato molti mesi di polvere a qualche settimana di divertimento negli ultimi anni). Cosa mi può spingere ora a quattro anni di distanza nel riconsiderare l'acquisto di una PSP di seconda mano o nuova?
Prima di tutto il prezzo non troppo alto con cui possiamo portarcela a casa e grazie al cambio generazionale si può sperare in un ulteriore limata dei prezzi di nuovo e usato così da portarci a casa la console in ogni caso a meno di 100€.
Secondo aspetto è il parco titoli: orientato essenzialmente ai gusti orientali, quindi chiunque si voglia avvicinare a questa console tenga a mente che di occidentale c'è rimasto poco se non i giochi sviluppati da giapponesi che scimmiottano lo stile occidentale di fare giochi (come 3rd Birthday).
In questi anni, quindi, non mi aspettavo che:
- La PSP arrivasse a metà 2011 con un offerta abbastanza interessante ed una produzione continua.
- Si innescasse l'operazione "Supportiamo la Madre Patria" come mi piace definirla, concentrando tutti gli sforzi essenzialmente verso il mercato giapponese e di riflesso verso i mercati dove le software house giapponesi hanno radici (es. la neonata Square-Enix con l'Europa).
- Si potesse avere un seguito portabile di God of War viste le vendite poco entusiasmanti del software PSP.
- Si potesse avere un gioco così completo e costoso come Metal Gear Solid: Peace Walker.
- Si potesse avere il ripensamento di Square-Enix verso il mercato mobile, dirottando tutti i progetti portatili su PSP (ed in minor parte su DS).
- Si continuasse con la politica dei porting con giochi di qualità (Ok Tony Hawk, Darkstalker o Street Fighter, ma Final Fantasy e Persona paiono più adatti su console portatile se adattati bene).
- Ci fosse l'invasione nipponica dei giochi low budget su PSP (visual novel a gogo, qualche sparacchino e altro).
- Si arrivasse a mille mila versioni pur di guadagnare il più possibile sull'hardware della console.
- Si integrasse in maniera più o meno decisa la PSP con il PSNetwork.
- Si arrivasse addirittura a pensare ad un successore della PSP.
- Sony sfidasse la grande distribuzione con la PSP Go.
- La PSP divenisse più interessante a fine ciclo e si lasciasse un pochino indietro l'alone chiamato "moda momentanea" formandosi un'identità precisa con il parco titoli.
- Ritornassi a ripensare ad un possibile suo acquisto.

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