15.3.11

Correva l'anno 20XX quando...

La piattaforma Xbox Live Indie Games dedicata a tutti i piccolissimi sviluppatori è una fucina in fermento, ogni giorno c'è sempre qualche release, i giochi sono così tanti che sembra di entrare in una selva oscura quando consultiamo il catalogo giochi, per fortuna internet ci viene incontro. Breath of Death VII è uno di quei giochi per cui vale la pena fare qualche ricerca e perdere pochi minuti per conoscere i giochi più belli usciti finora e tra la marea di platform e sparatutto, un RPG in stile Giapponese risalta molto. Alla modica cifra di 1€ (80 Microsoft Points) possiamo portarci a casa uno dei pochi esempi di come si dovrebbe sviluppare un gioco a budget bassissimo. Già dal titolo il videogioco appare una chiara citazione alla generazione d'oro con un Breath che ricorda la serie Breath of Fire, Death che pronunciato a fine titolo ricorda vagamente la serie Dragon Quest e il sette in numero romani, chiaro ricordo dedicato a Final Fantasy VII.
Il gioco ci riporta ad una cura tecnica dell'era 8 Bit, dove i colori scarseggiavano, le ambientazioni erano composte da pochi elementi, i dungeon erano fin troppo caotici e illogici, gli sfondi durante le battaglie erano inesistenti.
 In BoD però non si cerca la sola citazione, ma gli sviluppatori modellano una formula magica, un sigillo di qualità che contraddistinguerà i loro futuri prodotti ovvero un contatore di battaglie in ogni dungeon e world map, la possibilità di combattere selezionando "Fight" dal menù e il contatore di Combo presente durante i combattimenti che ci permette di aumentare il danno di determinate tecniche. Piccoli dettagli che vanno a creare una originale modo di giocare, riconoscibili tra tanti sia in questo videogioco che in altri dello stesso sviluppatore. Formarsi un'identità ben precisa è stata la scommessa vinta dal gioco che offre una storia molto classica e semplice ma che viene ricordata con tenerezza da chi ha ancora vividi ricordi dei primi JRPG usciti su NES/SNES. La comicità è la carta vincente per guardare oltre l'aspetto estetico e cominciare ad apprezzare i dialoghi tra i vari personaggi, tutti strani e particolari.
L'ambientazione fantasy è presente, ma poco marcata, i personaggi mostruosi (Dem lo scheletro, Sara lo spettro, Lita la vampira ed Erik lo zombie) sono i soli protagonisti assoluti del gioco, si sostengono e si mantengono tutti allo stesso livello d'interesse, le gag inserite dagli sviluppatori come parodia dei vecchi jrpg strappano più di un sorriso e il sistema di combattimento semplice, veloce e strategico ci attraggono come calamite. Difficile pensare di spendere meglio 1€ in videogiochi, sopratutto quando uno di questi ti risveglia un interesse lontano come quello di prendere in mano qualche JRPG rimasto ad ammuffine sulla libreria. L'uscita della versione migliorata di Cthulhu Saves The World ci permetterà di parlare ancora su questo blog degli sviluppatori del gioco: gli Zeboyd Games!





http://marketplace.xbox.com/it-IT/Product/Breath-of-Death-VII/66acd000-77fe-1000-9115-d802585504bd

http://zeboyd.com/

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