17.1.12

2011: Metals

Malcelata luce che sbuca dalle nuvole e filtra in sinuosi raggi tra le tende di una finestra per poi vagare fermamente, in un lato della stanza, a marchiare la figura di una donna intenta a raccogliere frammenti, briciole, foglie d'autunno, impronte, polvere, ricordi e ciò che in modo univoco può ormai definire dolore.

Metals fa sì che risplendano, in un gioco di chiaroscuri, quelle poche canzoni del disco più consone al passato della cantautrice, una contrapposizione difficilmente rintracciabile nei dischi precedenti e nei cavalli di battaglia da spot come My Moon My Man, Mushaboom, I've Feel it All, e 1234. Tutto ciò che poteva sembrare morbosamente limpido e accecante prima, ora vive una dimensione credibile, tanto onesta da consegnarli ascolti e ricordi, mentre il passato ora è alla portata, quella giusta.

La finestra si apre gettando una pioggia di colori antichi, pesanti e rigeneranti.



FeistMusic

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